13 Maggio 2014 17:24

Concluso il Salone del Libro di Torino: alcune riflessioni

I numeri sembrano parlare chiaro: il Salone del Libro di Torino ha registrato un bell’incremento di acquisti e di visitatori (339.000 contro i 329.000 dello scorso anno, nonostante sabato pomeriggio la città fosse blindata per la manifestazione dei No-Tav e, soprattutto, malgrado i finanziamenti diminuiscano anno dopo anno). E’ un pubblico molto vivo e partecipe, sembra che quell’esigua percentuale di forti lettori (almeno 12 libri letti in un anno: sono solo il 13,9% dei 24 milioni di persone intervistate…) segnalata dalle statistiche ISTAT si sia riunita a Torino per un gigantesco rito collettivo di immersione nei libri e nella cultura tout court; certo, l’accompagnano anche orde di scolaresche più o meno annoiate e la schiera dei modaioli di ogni ordine e grado, che potranno raccontare ad amici e parenti di aver visto/toccato/parlato con la star di turno, ma l’impressione è di un settore in fermento ed un pubblico piuttosto preparato ed esigente.

Il cupolone del Bramante riprodotto al Salone
Il cupolone del Bramante riprodotto al Salone

Molto affollato lo spazio del Padiglione 3 assegnato alla Santa Sede, con la Città del Vaticano quale Paese ospite d’onore di questa edizione del Salone, complice anche un fastoso allestimento che riproduceva il cupolone di Donato Bramante (quest’anno ricorrono i 500 anni dalla sua morte) ed il selciato di Piazza San Pietro. Mi sono persa ad ammirare l’esposizione di pregiati libri antichi provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana tenuti sottochiave e guardati a vista, con delle miniature spettacolari: sono opere veramente emblematiche, in cui l’immagine è coprotagonista di un elemento, il libro, fatto sostanzialmente per essere letto. I due linguaggi si completano ed arricchiscono a vicenda, operando su piani diversi e complementari. E’ lo stesso processo che si verifica – mi si perdoni l’accostamento un po’ azzardato – con gli albi illustrati presenti in forze nel Padiglione 5, al Bookstock Village dedicato ai lettori da 0 a 20 anni: da piccolo comincio a leggere una storia attraverso le immagini, la parola scritta mi arriverà dopo, quando avrò imparato a decifrare il testo. E se, comprensibilmente, lo stand della Libreria del Fumetto era gremita di appassionati della Nona Arte accorsi a fare rifornimento, e magari a farsi personalizzare l’acquisto dagli autori, è stato altrettanto piacevole osservare l’assalto dei piccoli alla grande libreria internazionale e agli spazi loro dedicati.

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Mentre mi destreggiavo fra giganteschi adolescenti, mature signore ancheggianti sul tacco 12 (ma come fanno?!), frotte di bambini epigoni dei Minions, riflettevo sulle tante proposte interessanti che arrivano perlopiù da piccole realtà semisconosciute che osano, sperimentano, lanciano stimoli e idee (con rischi d’impresa, diciamolo, ben diversi da quelli di Giunti, Mondadori, e affini). I pezzi grossi propongono i sempre graditi Peppa Pig, Geronimo Stilton, Topo Tip, le immarcescibili Winx che attirano grosse fette di mercato anche televisivo, ma guardando appena un po’ oltre i microprogetti interessanti e intelligenti non mancano. Ne segnalo un paio per il piacere di chi legge.

La bicicletta del Giro d'Italia in 80 librerie
La bicicletta del Giro d’Italia in 80 librerie

IL GIRO D’ITALIA IN 80 LIBRERIE (PER NON PARLAR DI SCUOLE E BIBLIOTECHE), che si definisce “Una staffetta ciclistica, culturale, ambientale attraverso il Paese più bello del mondo, settembre 2013 – luglio 2015″. Scrittori, librai, bibliotecari e altri protagonisti del mondo culturale italiano si daranno il cambio su due biciclette, realizzate appositamente da Rossignoli, e percorreranno tutto lo stivale, isole comprese. Ad ogni tappa sarà collegato un evento, ma già ora l’impresa si sta scaldando i muscoli con la partecipazione a questo Salone del Libro. In collaborazione con FIAB, Associazione Italiana Biblioteche, Associazione Librai Italiani, Associazione Italiana Editori, Società Dante Alighieri, Parchi Letterari d’Italia, Rossignoli, Salone del Libro di Torino. Rimando al sito per ogni altro approfondimento a riguardo: www.letteraturarinnovabile.com

Lo stand de La fiaba nel sacchetto
Lo stand de La fiaba nel sacchetto

LA FIABA NEL SACCHETTO, progetto pilota di Eugenia Rami e Filippo Manni, che opera in ambito ludico–pedagogico con la finalità precisa di “educare all’immagine” bambini dai 5 ai 12 anni. Il kit, proposto in un simpatico sacchetto colorato, comprende un quaderno bianco, una matita e 72 fotografie adesive; tutto il resto viene messo dal bambino, che scrive, disegna, ritaglia, incolla, esprime a suo piacere. Per chi fosse interessato, il sito è www.educazionefacile.com.

P1040141 Merita una segnalazione, anche se non è certo una novità, il bellissimo BOOKSBLOG, giornale on line nato ormai 5 anni fa con una giovanissima redazione di studenti dai 12 ai 18 anni che racconta in tempo reale fatti e personaggi, in questo caso del Salone, ma è attivo tutto l’anno. Il Bookblog ha anche una redazione radiofonica, seguita quest’anno dai conduttori di Rai Radio 2 Caterpillar Sara Zambotti e Sabrina Tinelli. Complimenti ai ragazzi ed agli organizzatori (il progetto è coordinato da Augusta Giovannoli, con la collaborazione di Associazione Fuorilegge, Paola Bertolino e Francesco Morgando): il loro lavoro riesce non di rado a far concorrenza a quello di molti professionisti del settore… Il sito, completamente rinnovato e arricchito di contenuti, si trova qui.

Ricordo ancora che il prossimo Paese Ospite d’onore del Salone sarà la Repubblica Federale di Germania, con l’intenzione dichiarata di carpire qualche segreto organizzativo agli organizzatori della kermesse del Lingotto, adattandone il format vincente alle propria prestigiosa Frankfurter Buchmesse: ad esempio, l’area del Bookvillage dedicata ai più giovani. Per ora, ad ottobre, toccherà al Salone fare visita ai cugini tedeschi. Staremo a vedere, nell’attesa: arrivederci all’edizione 2015!

4 risposte a “Concluso il Salone del Libro di Torino: alcune riflessioni”

  1. Volpe, non prenderla sul personale. Ma l’attuale cupola di San Pietro l’ha progettata Michelangelo. Ha migliorato di molto l’idea bramantesca (nonostante ammirasse il progetto originale), togliendo le aggiunte di Raffaello, San gallo ecc. e aggiungendo alcune cosette che la resero simile a un’ enorme faccia nasuta. Sa allo stand del Vaticano queste cose non le dicono è grave!
    P.S. Anche durante la manifestazione No Tav si vendevano bei libri.

    1. Purtroppo l’informazione proveniva dal comunicato stampa del Salone stesso…Grazie a te per la segnalazione!

  2. Avete ragione entrambi: la cupola presente al Salone era una riproduzione del progetto originale del Bramante, realizzata per celebrare il suo anniversario; mentre l’attuale cupolone, terminato da Giacomo Dalla Porta e Domenico Fontana, rispecchia il disegno di Michelangelo che ci lavorò fino alla morte.

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