Mercoledì ventitré Aprile si è svolta al cinema Massimo di Torino una proiezione di corti di Rino Stefano Tagliafierro con l’autore presente in sala.
Tagliafierro è attivo da diversi anni nel campo della video arte e nella produzione di videoclip, spesso selezionati da festival d’animazione prestigiosi (almeno due volte a Annecy), segnandosi per l’immaginario oscuro, grottesco e leggermente morboso che viene mostrato in questi. Ma da quando, tre mesi fa, ha pubblicato su Vimeo i primi minuti del suo cortometraggio ‘Beauty’ la sua fama è esplosa a livello mondiale e il corto è stato visualizzato da oltre due milioni di persone.
Dopo avere visto una selezione di sei corti dell’autore è partita una discussione tra lui e due moderatori (Alfio Bastiancich e Emiliano Fasano di Asifa Italia) con tanto di domande su vita e opera.
Ha studiato all’ISIA di Urbino, una scuola di cui dice meraviglie. Subito dopo il quadriennio ha vinto una borsa di studio allo IED di Milano. È stato lì che iniziò a studiare e fare video sperimentali, cosa che nella scuola precedente non facevano e che restava un suo sogno.
Parlando di ‘Beauty’, che è composto da un’incredibile serie di immagini di dipinti più o meno celebri dall’XVI° al XX° secolo animati grazie a un sapiente uso del computer, Tagliafierro dice di non averlo fatto con la pretesa di insegnare l’arte, ma per parlare delle emozioni umane. Infatti la cosa che più gli interessa è dare emozioni. Lo fa sempre in ogni suo video rappresentano situazioni che non esistono nella realtà e trasportano in altri mondi (suoi riferimenti contemporanei il pittore Dino Valles, più volte citato nel video Orax//Rockers, e Bill Viola). Nel caso di ‘Beauty’ ha usato immagini dell’arte classica perché ne è da sempre appassionato.
Quando gli viene chiesto se si sente un animatore risponde di no. Perché non vuole usare una sola tecnica per i suoi video ma sperimentane diverse elaborando le immagini e dilungandosi su movimenti innaturali. Parlando delle istallazioni fatte proiettando sulla superficie di interi palazzi dice che sono complicate, ma riescono a trasformare almeno per una notte qualcosa che si è abituati a vedere sempre uguale.
Le idee per i video si sviluppano a seconda della tecnica che decide di usare per realizzarli. Quando gira un video non ha ancora deciso del tutto cosa farà in postproduzione così da potere rielaborare il materiale con molta libertà.
Quando lavora a un videoclip ne vuole discutere direttamente con i musicisti senza intermediari, parlando con loro e decidendo cosa fare. Generalmente gli danno carta bianca, anche perché vedono i suoi filmati sul web e sanno già cosa fa. Ma nel caso abbiano idee o suggerimenti è sempre stato disposto a discuterne.
Dopo l’uscita di ‘Beauty’ ha notato le varie reazioni nel mondo tramite le richieste di amicizia fattegli via facebook. La cosa procede a scaglioni a seguito di proiezioni a un festival o alla “scoperta” e successivo passaparola di qualcuno. Il paese dove il corto sembra avere avuto più consensi è la Francia (non è strano visto la loro maggiore cultura verso l’animazione), ma anche il resto dell’Europa e l’America apprezzano.
Ma la musica ispira il film o si adatta al film? Questa è una cosa che va a seconda delle sensazioni che il ritmo gli da facendogli scegliere di volta in volta uno strada più ludica o più emozionale.
Nei suoi lavori lui vuole mantenere il suo stile nonostante gli abbiano detto in molti che è non commerciale. Ma a lui piace l’horror e sa che un giorno o l’altro lo chiameranno per fare qualcosa di importante.
Dopo questo si è reso omaggio al centenario della nascita del grande Norman McLaren, uno dei maggiori padri dell’animazione che l’undici Aprile scorso avrebbe compiuto cento anni. Alfio Bastiancich ha il piacere di poter collegare il più instancabile degli sperimentatori a Tagliafierro con una selezione di cinque cortometraggi fatti ognuno con una tecnica diversa e totalmente geniali.
Tagliafierro è onorato, considera McLaren, Oskar Fischinger e Jan Lenica dei grandi e li ammira per essere riusciti a fare capolavori immensi in epoca pre digitale.
E se qualcuno vuole unirsi ai festeggiamenti sappia che basta vedere qualcuno dei suoi corti in rete.
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