11 Aprile 2014 01:26

Cartoon on the Bay 2014: Gino il pollo & UNICEF ancora insieme per vaccinare i bambini nel mondo.

Alla prima giornata del festival d’animazione Cartoons on the Bay 2014 non sono mancate cose interessanti.

Tra queste “VPollo 2ACCINIAMOLI TUTTI! L’avventuroso viaggio di Gino il Pollo per vaccinare ogni bambino di ogni villaggio del mondo”(durata:1’), il nuovo spot che UNICEF ha fatto in collaborazione con Andrea Zingoni, l’autore di “Gino il pollo”, personaggio protagonista di una nota serie animata prodotta in Italia che ha riscosso un certo successo un po’ in tutto il mondo.

Questa, in realtà, è la seconda volta che l’UNICEF chiede aiuto al coraggioso pollo per trasmettere il suo messaggio di aiuto verso i bambini bisognosi di tutto il globo. Infatti, come ha spiegato il presidente dell’UNICEF Giacomo Guerrera, già alcuni anni fa (2009) con la collaborazione di Zingoni venne fatta una pubblicità dove Gino faceva sapere ai bambini che loro avevano dei diritti difendendoli contro la cattiveria degli adulti cantando una canzone nel suo stile irriverente ma serio.

“Quel filmato è stato importante” racconta Guerrera, “perché grazie a questo abbiamo raggiunto i bambini sia a casa che nelle scuole”.

E la cosa colpì molto anche Zingoni, che soddisfatto del bene che stava facendo il primo corto ebbe subito voglia di farne un altro.

E fu così che si è arrivati al nuovo spot. Dove Gino il Pollo parte dall’Europa e attraversa il mondo su vari mezzi di trasporto sfidando guerre e natura ostile per consegnare la preziose fiale ai vari ospedali da campo e poter così far scappare il melmoso essere che rappresenta le varie malattie che bisogna debellare.

Zingoni racconta che inizialmente lui e i suoi colleghi dello studio T-REX Digimation avevano pensato a scene avventurose e estreme, ma dopo aver visto le foto che documentano le vere spedizioni che si fanno per consegnate i vaccini hanno pensato che le cose erano già in realtà talmente estreme da non aver bisogno di modifiche. Così Gino attraversa deserti, Jungle e paesi in guerra con i mezzi di fortuna e i rischi  solitamente incontrati da chi realmente fa questo. Il tutto accompagnato da una canzone che da la carica  nello stile del personaggio.

Dopo questa bella conferenza se ne è svolta un’ altra sulla realtà aumentata tenuta da Carlo infante (presidente di Urban Experience). Che dopo aver fatto un interessante discorso su quello che ha significato l’interazione dalla nostra realtà allo schermo digitale avvenuta con il mouse alla metà degli anni ottanta ha continuato parlando del Date Glove, lo strumento inventato alla fine degli anni ottanta che per primo ha consentito di manipolare spazi virtuali tramite un guanto che virtualizzava la mano. Da questo si passa agli attuali progetti di spazi virtuali che riproducono intere citta (nello specifico la Roma augustea, un progetto per il prossimo bimillenario che sta sviluppando il gruppo Altair4 Multimedia). Ma con il prossimo lancio dei Google glass, gli occhiali con visore per la realtà aumentata della Google, e  dell’ Oculos di Faceboock per la stessa cosa non cambierà soltanto il modo di giocare ai videogiochi, ma anche l’atteggiamento verso la realtà.  Se questo sarà bene o male non lo si può sapere, ma un modello di Oculos è in mostra nel festival e sembra inoffensivo.

La conferenza successiva l’ha tenuta il valido Max Narciso (Concept artist dello studio Kawaii specializzato in pre produzioni per il cinema). Il tema è lo sviluppo di un personaggio pauroso al di fuori degli archetipi grazie all’uso di simboli, colori e animazioni. Per ottenere questo risultato esistono una serie di modi di fare, e ne ha illustrato alcuni.

Spesso si tende a abusare di scorciatoie per rendere riconoscibile il carattere dall’aspetto usando difetti fisici o cicatrici nel volto in modo da farlo apparire da subito come grottesco. Ma questo ormai è stato fatto talmente tante volte che è diventato troppo ovvio. La sfida vera è fare un cattivo (o una cattiva, naturalmente) di bell’aspetto che possa attirare le ignare vittime nella sua trappola senza insospettirle. Per fare questo l’uso di luci e ombre è fondamentale, perché un ambiente rappresentato con le giuste luci può rendere spaventoso chiunque riuscendo anche a fare apparire il soggetto il più nitidamente possibile. È importante anche saper disporre i personaggi in uno spazio tridimensionale mettendoli, a seconda delle esigenze, in primo, secondo o terzo piano in un’immaginaria camera a piani multipli di Disneyana memoria. In questo modo si possono usare anche i fuori fuoco o stravolgere le regole della percezione dei colori unicamente per estremizzare e far risaltare ancora di più il personaggio.

 Mentre parla l’oratore fa vedere alcuni disegni che ha fatto per diverse produzioni (Anche per la Disney) e si vede il grande studio sulle silhouette che fa e che raccomanda a tutti perché solo con alle spalle uno studio del genere si può essere certi che il personaggio sia riconoscibile anche in 4° piano.  Il discorso è enorme, complicato e comprende anche accenni alla differenza tra il fumetto, che disegna per pose, e l’animazione, che invece usa le scene chiave. Purtroppo il tempo è contato e si deve tagliare. Ma l’oratore sarà disponibile per chiarimenti anche nei successivi giorni del festival.

Non si possono dimenticare i corti, i promo e le serie televisive in gara. Tra questi ne vengono proiettati solo una piccola parte mentre gli altri li possono vedere solo gli accreditati sui PC del festival. Tra quelli mandati la qualità oscillava dal molto buono allo scarso e la provenienza era varia. Tra questi segnalo “Tome of the Unknown”, che è stato prodotto da Cartoon Network e potrebbe essere benissimo l’episodio pilota di una futura serie del canale.

Per il primo giorno è tutto. Si proseguirà domani.