Prima che alcuni autori di fumetti, quelli un filino paranoici (malattia spesso curabile, peraltro) o eccessivamente egocentrici, apprendano con superficialità le novità (sempre in corso d’opera) sull’applicazione del diritto di autore in Europa e comincino a sognare narcisisticamente di poter far chiudere Google perché vi si trova un loro disegnino, invitiamo tutti a leggere con attenzione facendo click qui. A parte il fatto che ci sono differenze talora sostanziose nella gestione del diritto tra fumetti, testi letterari, musica, video, fotografia ecc. già nella normativa esistente, le varie sentenze (e le modifiche in fieri delle leggi) cercano di basarsi su linee guide di buon senso, evitando sia l’estremismo no-copyright (i cui seguaci chiedono molto semplicemente l’abolizione totale del copyright con annessi e connessi, in base alla considerazione che l’arte et similia dovrebbe appartenere a tutti e non solo agli autori ed editori), sia quello di alcuni autori ed editori che vorrebbero l’abolizione del pubblico dominio e del fair use per poter ricavare soldi anche dalle rape e ogni volta che una persona “pensa” a una loro opera. Insomma, una via di mezzo fra “pirati” e “corsari”.
In ogni caso, autori/editori, se proprio ritenete di essere stati vittime di “grave lesione dei diritti di sfruttamento economico di un’opera digitale” o di “violazione di carattere massivo“, fate click qui. Ma, per favore, con molto buon senso, evitando figuracce alla vostra categoria professionale.
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