25 Ottobre 2013 05:21

Il mondo dei robot: da non perdere!

wall-e

IL MONDO DEI ROBOT

da Asimov a Goldrake,
da Terminator a Wall.E

26 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano

Viale Campania 12 – Milano

Info: 02 49524744/45 – www.museowow.it – Ingresso 5 euro (ridotto 3 euro)

Orario mostra: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00.

Dal 26 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano ospita una mostra unica nel suo genere dedicata al fantastico mondo dei robot così come ce lo hanno raccontato il fumetto, l’animazione, l’illustrazione, la letteratura e il cinema in più di 100 anni di immaginario. Dai primi automi immaginati agli inizi del Novecento ai “robottoni” giapponesi che negli anni Settanta invasero le nostre tv, dalla letteratura di Asimov al cinema d’autore. Amici dell’uomo o macchine di distruzione, piccoli o giganteschi, con o senza anima, i robot (droni, droidi, cyborg o automi che dir si voglia) sono i protagonisti di migliaia di avventure senza tempo che vengono ricordate in mostra attraverso l’esposizione di tavole originali, edizioni rare, giornali d’epoca, libri, gadget, diorami in Lego, action figures, manifesti cinematografici originali, illustrazioni, figurine e tante sorprese!

Era il 1920 quando nel copione della commedia teatrale R.U.R. Rossumovi univerzální roboti (titolo italiano I robot universali di Rossum) del commediografo ceco Karel Capek comparve per la prima volta la parola “robot” (dalla parola cecoslovacca “robota” che significa “lavoro pesante”) per descrivere un essere artificiale creato dell’uomo al fine di svolgere in sua vece lavori usuranti. Curiosamente nella pièce teatrale i robot non sono esseri meccanici, come saranno tutti i loro successori, ma uomini fatti nascere in laboratorio. Anche se l’immagine dell’uomo artificiale è sempre stata descritta, immaginata, cantata, disegnata e progettata fin dall’antichità, si pensi ad esempio agli automi metallici creati dal dio Vulcano oppure al Golem o al cavaliere meccanico progettato da Leonardo da Vinci, fino a Pinocchio di Collodi, i robot in senso moderno fanno parte dell’immaginario industriale entrando di diritto come protagonisti in opere letterarie, fumetti, film, animazioni e tutte le altre forme narrative che pescano a piene mani dal fantastico mischiandosi alle tecnologie di ogni epoca. Certo di strada ne han fatta: da quando si presentavano come manichini di latta il cui funzionamento restava avvolto nel mistero fino ai modernissimi droni, androidi, esoscheletri e cyborg, protagonisti di storie a fumetti in cui viene spiegato per filo e per segno funzionamento e alimentazione. Per le generazioni più giovani poi, cresciute a pane e cartoni animati giapponesi, il concetto di robot coincide con l’idea di un essere enorme armato contro il male, una sorta di moderno samurai che, guidato da giovani eroi senza paura, difende il pianeta Terra da perfidi conquistatori arrivati da pianeti lontani o sbucati dal centro della Terra. A tutto questo è dedicata la mostra “Il mondo dei robot”.

La mostra si apre su una panoramica dedicata alla “nascita” del mito moderno dei robot, nella letteratura e attraverso le matite dei maggiori illustratori/copertinisti della fantascienza come Kelly Freas e Chris Foss, con alcune tra le loro più belle immagini, Karel Thole e Carlo Jacono, con le migliori copertine create per serie di grande successo tra cui Urania. Saranno poi esposte le illustrazioni originali di Giuseppe Festino, Victor Togliani e Franco Brambilla (quest’ultimo autore anche del manifesto della mostra).

Un’apposita installazione introduce le tre leggi della robotica ideate da Isaac Asimov, che intorno ad esse ha costruito molti dei suoi racconti e romanzi. Nella finzione narrativa le tre leggi vengono programmate all’interno di ogni robot, in modo che non possa nuocere all’uomo, ma che anzi lo serva e obbedisca anche a costo della propria sopravvivenza. Per omaggiare degnamente il grande autore, tra gli altri documenti, sarà esposta una rara copia della prima edizione del capolavoro I Robot, autografata da Asimov proveniente dalla galleria d’arte Little Nemo di Torino.

La parte centrale della mostra si concentra sul fumetto, il cinema e l’animazione, con un occhio di riguardo alle contaminazioni tra questi “mondi”. Come si apprende in mostra nel fumetto gli esseri meccanici compaiono prestissimo, addirittura all’inizio del Novecento, come con i Kin-Der-Kids disegnati da Lyonel Feininger (1906) e “Percy Brains He Has Nix” di H.C. Greenings (1912), fumetti umoristici ideati per i supplementi domenicali dei quotidiani statunitensi, fino ad arrivare a Buck Rogers, primo grande eroe della fantascienza a fumetti, che non solo affronta enormi robot malvagi (che in mostra vediamo nelle copie originali di alcune pubblicazioni realizzati negli anni Settanta per i collezionisti), ma che addirittura ne ha uno come domestica.

Spazio anche al più famoso combattente di robot dei fumetti, ossia Magnus, eroe di un futuro in cui le macchine hanno preso il sopravvento, disegnato da Russ Manning, grande autore di Tarzan, per i comic book statunitensi della Gold Key negli anni Sessanta e uscito in Italia grazie ai Fratelli Spada (esposti in mostra). Sempre dagli Stati Uniti, oltre a robot malvagi da distruggere a suon di pugni e alle numerose copie robotiche di supereroi e supercriminali, arrivano anche androidi dai sentimenti umani che si dedicano alla lotta contro il crimine, come Visione, membro degli Avengers insieme a Capitan America, Thor e Iron Man.

I robot sono presenti in abbondanza anche in cartoni animati e fumetti comici: da Rosie, la dispotica domestica meccanica armata di piumino, grembiulino e crestina dei Pronipoti, all’irriverente Bender della serie animata Futurama, dai personaggi apparsi sul Corriere dei Piccoli, come Scuterino di Roy D’Ami e Gianni e Rob-8 di Leone Cimpellin, fino al simpatico robot creato da Francesco Guccini e Bonvi per le Storie dello spazio profondo. E non possono mancare ovviamente gli uomini meccanici Made in Disney: Paperone e Paperino ricorrono in varie occasioni all’aiuto di robot così come a quei furfanti dei Bassotti capita di ricorrere a giganteschi atomi per riuscire a rapinare il ricchissimo papero. Ovviamente non può mancare Archimede Pitagorico, papero scienziato un po’ pazzo che non potrebbe vivere senza il piccolo aiutante Edi, intraprendente robottino dalla testa a lampadina.

In Italia i robot arrivano presto e sono generalmente enormi, come ne Gli adoratori della luce sul giornale a fumetti L’Avventuroso (1940) e Il terrore di Allagalla del 1946, storie fantastiche che hanno ispirato Sergio Bonelli e Gallieno Ferri per la creazione del gigantesco Titan (1966), uno dei primi nemici di Zagor, di cui saranno esposte alcune pagine realizzate dallo stesso Ferri.

Dall’altra parte del mondo, in Giappone, il mondo viene difeso da crudeli invasori grazie a Mazinga, Goldrake, Jeeg, Gundam e i più giovani Patlabor (di cui è esposto un modello alto 4 metri!) e Evangelion. Una schiera di personaggi che ha cambiato per sempre l’immaginario collettivo di più generazioni di ragazzi, con uno stile nuovo e dirompente rispetto a quanto si era visto sino ad allora e che ha posto le radici per lo straordinario successo delle serie animate giapponesi che prosegue sino ad oggi. In mostra saranno esposti rodovetri originali, pupazzi, albi di figurine, fumetti, super 8, statue provenienti da collezioni private e altri oggetti che testimoniano la “goldrakemania” esplosa alla fine degli anni Settanta e le più moderne action figure dedicate ai robot, ricche di dettagli e con tutte le armi in dotazione. Alle sigle degli anime robotici, meglio noti da noi come “robottoni”, è dedicato uno spazio apposito, in cui vengono esposti rari dischi d’epoca, contenenti le musiche che hanno fatto cantare generazioni di ragazzi. C’è spazio anche per storie in cui il lato umano prende il sopravvento, come nelle avventure di Cyborg 009, gruppo di eroici ragazzi metà uomo e metà macchina, e in Alita, dolce ragazza che si trova a combattere in un violento sport del futuro. A fianco dei robottoni giapponesi troveranno spazio anche serie nate in Italia, come Big Robot, risposta coeva dell’autore umoristico Alberico Motta, le recenti Beta e L’era dei titani, realizzate da autori italiani cresciuti con i robottoni giapponesi.

Ospite speciale della mostra sarà Nathan Never, detective del futuro creato nel 1991 per Sergio Bonelli da Medda, Serra e Vigna. Nelle sue storie incontra robot, cyborg e androidi di tutti i tipi, dal robo-antiquario Mac (che risponde alle “asimoviane” leggi della robotica) al collega robotico Link, dal perfido Aldus, pronto a scatenare una guerra per la supremazia dei robot sugli umani, agli esoscheletri utilizzati dalla polizia, omaggio ai “robottoni” giapponesi. Saranno esposte tavole originali di Claudio Castellini, Max Bertolini e Sergio Giardo.

Robot, androidi e cyborg verranno raccontati anche attraverso albi rari, tavole originali, riproduzioni, disegni e schizzi d’animazione, gadget, giocattoli, memorabilia e filmati.

Grazie a collezionisti privati saranno esposte tavole originali di Leone Cimpellin (Gianni e Rob-8), Roy D’Amy (Scuterino), Jack Kirby (Machine Man), Nevio Zeccara, di Luca Genovese per Beta, rodovetri d’animazione giapponese e tavole originali delle versioni a fumetti realizzate in Italia.

In collaborazione di ItLUG (Italian Lego Users Group) saranno esposte splendide statue realizzate con mattoncini LEGO© da appassionati, tra cui Bender e Gundam. Grazie alla collaborazione al negozio milanese Animetoys e a Claudio Sciarrone, fumettista e grande collezionista di action figures e statuette, saranno presenti in mostra magnifici e dettagliatissimi modelli dei più famosi robot del cinema e dell’animazione, in particolare giapponese.

La mostra sarà corredata da una galleria di omaggi realizzati appositamente da autori come Fabiano Ambu, Alessandro Bocci, Marco Santucci, Pasquale Del Vecchio e Giancarlo Olivares e altri che verranno esposti in anteprima il 19 e 20 ottobre presso PseudoStudio, in via Piacenza 7 a Milano. A fianco delle tavole a PseudoStudio saranno presenti opere realizzate dal designer Franco Caselin, dal ceramista Roberto Cambi e le animazioni 3D di Davide Maestri.

Il robot è stato sin dall’inizio protagonista anche nel mondo del giocattolo: in mostra saranno presenti alcuni rari giochi e giocattoli d’epoca, grazie alla collaborazione dell’AIGEC (Associazione italiana del giocattolo d’epoca e da collezione).

Il racconto dei robot protagonisti di pellicole cinematografiche di grande successo sarà affidato ai manifesti cinematografici originali provenienti dall’archivio di Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano: dal simpatico robot protagonista di un classico come Il pianeta proibito ai robottoni giapponesi diventati star del cinema per alcuni lungometraggi realizzati cucendo assieme alcuni episodi delle serie animate, da Metropolis a Terminator, da Wall.E all’ultimissimo Iron Man 3. In parallelo verrà inaugurata una mostra presso Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico, dedicata a Star Wars, con particolare attenzione ai droidi che della saga di George Lucas (i visitatori di una mostra che si presentano con il biglietto di ingresso dell’altra potranno entrare con il biglietto ridotto).

Per tutta la durata della mostra “Il mondo dei Robot” presso WOW Spazio Fumetto si terranno una serie di eventi dedicati alla robotica, coinvolgendo esperti e addetti ai lavori con dimostrazioni per il pubblico. [cs]

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