8 Ottobre 2013 19:29

Bourgeon: Il Ciclo di Cyann, capperi!

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Terzo episodio del Ciclo di Cyann, sceneggiato dal geniale Claude Lacroix e disegnato da François Bourgeon, due maghi inventori di mondi.

Una protagonista Cyann, di stirpe nobile, è descritta dai suoi autori come “ più capricciosa che autoritaria, più seduttrice che amante. Una fanciulla egoista che abusa del suo fascino”.

Ne conosco anch’io qualcuna così, ma in quell’universo, tra fantasy e fantascienza, esiste solo lei. Viaggiatrice nello spazio-tempo per mezzo di una sorta di teletrasporto, si ritrova nel pianeta sbagliato, nel momento sbagliato, con la gente sbagliata, proprio nel mezzo di una banda di crudeli bambini assassini.

E sono guai, dai quali esce tirando fuori un carattere caparbio, un po’ di fortuna e un gusto del sarcasmo inaspettato.

scanner 1Aldaal è un mondo dalla rotazione lenta, dove la popolazione è costretta ad una perenne fuga dalla Notte gelata, che tutto uccide quando arriva. E meno male che un’altra strana ragazza, Aïeïa, la salva, la prende prima come schiava poi come complice e forse se ne innamora. Aïeïa è una razziatrice orba, metà mercante, metà pirata. Violenta, ignorante, usa un linguaggio originale, un po’ alla Crocodile Dundee, un po’ alla Star Trek. La storia non ve la racconto. Sappiate che alla fine diventano, a modo loro, amiche e questo poteva essere prevedibile. Quello che invece è tutto meno che prevedibile è il mondo “dipinto” dagli autori. E’ terra aliena che sembra formata da antiche barriere coralline emerse, forgiato da placche tettoniche impazzite, scavato da canyon invasi da acque putride e pericolose.

Le sue genti, sfruttate da una compagnia commerciale di un altro pianeta per il possesso di preziosi micomi, sono schiave senza saperlo, disperate senza saperlo. Incombono tornadi improvvisi o miraggi di soldati in combattimento, si allevano ratti giganteschi gestiti da pastori vestiti come principi russi.

Predomina il colore giallo, usato anche per le sfumature dei volti e dei corpi spesso dilaniati, violati. Le sequenze sono preziosamente rapide, ipnotiche, tese ad indagare regole sociali che non definiscono la convivenza ma obbediscono solo all’istinto di sopravvivenza. Quindi praticamente non esistono! La morale semplicemente non serve, la fede è la litania di un esorcismo. L’azione, quella si, predomina, ti tiene in vita insieme all’adrenalina.

Risultato? Aspetti il prossimo episodio. Geniale!

[Recensione di Nico Vassallo]

AÏEÏA D’ALDAAL

Il Ciclo di Cyann

di Bourgeon e Lacroix

Alessandro Editore (Euro 28,99 – 76 pagine)