15 Luglio 2013 05:56

Ladri, maschere e lune turche

immagine1Leggero come una brezza marina questo fumetto di Vianello. Un refolo, quasi un sibilo, che si insinua per le calli di una Venezia esausta, trascinando soavemente brani di memoria così lontane che si afferrano solo alcuni nomi diventati miti (Cagliostro, Casanova), trasformati da tempo in fantasmi che ripetono gesti o frasi come lievi increspature nell’acqua torbida di un canale.

Ombre sui pontili, pozzanghere, residui di storie.
Le epoche si alternano nella china dell’autore. Probabilmente esse per secoli si sono spesso confuse in quella città scolpita nell’acqua, grazie alla magia che la permeava. Oggi tardiamo a riconoscerla, confusi dal vociare volgare, intorpiditi dall’odore di sudore di decine di migliaia di turisti. I flash delle loro macchine fotografiche hanno messo in fuga ogni ombra e, con esse, ogni reminiscenza.
Ma i ricordi di Vianello assomigliano a quelli di Pratt e rinviano inesorabilmente ad una città più sognata che vissuta. Lì un duello, qui una fuga sui tetti, più avanti il tepore di un’alcova ma come in un carosello che gira eternamente mostrando, ogni volta, una scena, un gioco d’ombre (care anch’esse a Pratt), una lanterna magica che, più che raccontarti una storia, vuole sorprenderti o confonderti con i suoi antiquati effetti di luci. Intendo dire che la “magia” in questo libro è scolpita come una statua di gesso o come una pièce di Pirandello, dove i personaggi rivivono la stessa storia ogni sera, ma anelano al silenzio.
immagine3L’arte del fumetto naturalmente aiuta questo ”effetto”, soprattutto se dosata dall’esperienza e dal talento di Lele Vianello che ha lavorato a lungo con Pratt a Corto Maltese, Gli Scorpioni del Deserto e a un sacco di altre meravigliose storie. E, va da sé, cita il Maestro, a volte nel tratto, nel contrasto della china, nei pastelli, nelle lune (turche) in cieli neri. Un po’ c’è Corto, un po’ c’è l’Asso di Picche.
Badate bene, Vianello non perde mai il senso della narrazione e l’alternarsi tra la fine del ‘700 e gli anni del fascismo, dove Venezia comincia ad inquinarsi (come il resto d’Italia, s’intende), è perfetto. Non perde il gusto del colpo di scena, la logica delle sequenze. Solo immagina questa storia accompagnato da un immanente senso di perdita, di lutto, temperato dall’ironia della sorte.
Gran bella prova!

[Recensione di Nico Vassallo]

LADRI, MASCHERE E LUNE TURCHE
di Lele Vianello
Prefazione di Laura Scarpa
Edizioni Segni d’Autore
(Euro 12,00)