22 Giugno 2013 05:07

Tintin, i jeans e i giovani d’oggi

TintinPicarosTVjeans-copyright Herge-Moulinsart-Rizzoli-LizardSe vi capitasse di trovare in rete un’affermazione come questa “… Prima della morte, avvenuta nel 1983, Hergé aveva chiesto che la sua serie non fosse continuata da altri autori. Forse temeva che prima o poi qualcuno avrebbe sostituito i pantaloni alla zuava di Tintin con un paio di jeans e gli avrebbe infilato in tasca un ipod; e questo avrebbe rotto l’incanto...”, non fateci troppo caso. Una piccola svista può capitare a chiunque. In effetti Tintin ha già indossato i jeans ed è stato proprio Hergé a metterglieli addosso, nell’episodio Tintin e i Picaros, dove non disdegna nemmeno la (ovvia) presenza di ogni tipo di tecnologia moderna. Una prima occasione che, probabilmente, sarebbe continuata e andata ben oltre se l’Autore non fosse morto nel 1983. Un tentativo neppure strano, in fondo, visto che Hergé ha sempre contestualizzato e attualizzato i suoi racconti nel presente, nel presente dei suoi giovani lettori. Se avesse potuto vivere tanto a lungo, Hergé avrebbe sicuramente apportato ulteriori aggiornamenti per poter essere vicino a chi lo leggeva, per parlare al loro cuore, alla loro mente, alle loro esperienze. Il “blocco sulla continuazione della serie” (di fatto già spezzato almeno al cinema) era più legato, possiamo dire, alla sensibilità particolare che legava Autore e Personaggi. Hergé, a quanto risulta esplicitamente dalle interviste e dalle biografie, riteneva di essere il solo in grado di raccontare le avventure dei suoi personaggi, il solo così intimamente legato a ciascuno di loro da poterli fare esprimere e vivere nel modo “giusto”. Non una questione estetica, dunque, ma ben più profonda e radicata nella psicologia dell’Autore. Aveva ragione? Aveva torto? Non importa. La pensava in quel modo, tutto qui. Potrebbero altri autori degni dare nuova vita attuale (contestualizzata all’oggi) a Tintin e compari? Se pensiamo a tanti altri personaggi che hanno trovato sempre nuova linfa vitale proprio in nuovi autori, potremmo azzardare un bel sì, ma se ne parlerà solo quando i diritti di autore saranno decaduti, oppure quando gli attuali detentori decideranno di tentare la sorte. Intanto potete leggervi l’intera serie nella nuova traduzione italiana in otto spessi volumi targati Rizzoli Lizard.

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