1 Giugno 2013 13:11

Muf: Walter Molino racconta le donne in 108 illustrazioni

mufmolinoIMG_6086Eccole qua le caricature di Rossella Falk e Anna Magnani. E poi c’è l’illustrazioni di Marlene Dietrich e – perché no? – pure quella dedicata alla regina d’Inghilterra Elisabetta II. Ma sopratutto sono ritratte le donne comuni. Quelle impegnate nei lavori domestici, quelle figlie del progresso economico, quelle perseguitate o lasciate ai margini. Tutto questo sta nelle mani, nella mente e nell’arte di Walter Molino. Da oggi ben 108 opere originali sono in mostra al Museo del fumetto di Lucca, raccolte nella mostra dal titolo esplicito: “Dalle Gonne ai pantaloni. L’evoluzione dell’immagine femminile italiana nell’arte di Walter Molino” (Piazza San Romano 4, Lucca; da martedì a domenica, orario 10-18; 4 euro il biglietto intero).
All’inaugurazione, insieme al direttore del Muf Angelo Nencetti, a Lucca – su LoSchermo.it è consultabile una galleria fotografica – c’era pure un pezzo della famiglia Molino. Sono stati loro a tagliare il nastro. E sono sempre loro ad aver concesso più di cento illustrazioni originali, ora esposte al Museo insieme ad alcune copie della Domenica del Corriere e a qualche richiamo a Grand Hôtel. Sì, perché Molino ha fatto grandi questi settimanali con le sue ‘fotografie illustrate’. Nonostante le maglie strette di una censura sempre pressante, Molino ha messo la sua arte al servizio della comunicazione. Ha sempre prodotto in fretta, nel rispetto dei tempi imposti dai giornali. (Salvo poi virare sulla pittura nell’ultima fase della sua carriera, quasi volesse riconquistare la sua dimensione). Ma una collocazione ben definita Molino l’ha sempre avuta. Ha avuto anche la capacità di osservare e raccontare il profilo di un’Italia declinata al femminile. Anche quando le donne assumevano nell’ombra un ruolo centrale nella vita domestica. Anche quando le donne acquisivano la notorietà indotta dal cinema o dalla politica. Lo ha fatto da reporter, ma con lo sguardo e la mano attenta di un artista. Ebbene, seppur contestualizzato in un allestimento minimal – complici le scarse risorse a disposizione del Muf – questa mostra merita d’essere visitata. Per il suo valore artistico, per il valore storico e sociale. E perché lo dobbiamo a Walter Molino. @stunf_it