1 Marzo 2013 01:29

Un Uomo di Ferro contro i "rossi"

iron_man_tales_of_suspense_39Alla fine dell’inverno del 1963 il mondo stava uscendo dalla grave crisi dei missili che nell’ottobre precedente aveva pericolosamente rischiato di provocare il terzo conflitto mondiale. In questo clima da guerra fredda è nato l’ennesimo supereroe creato dalla straordinaria fantasia di Stan Lee, Iron Man, ovvero l’Uomo di Ferro. Come quasi tutti i suoi colleghi, Iron Man è diventato "super" in modo fortuito, perché nella realtà era un brillante scienziato e un affermato industriale impegnato in ricerche tecnologiche e militari. Vittima di un incidente durante la guerra di Corea nei primi anni Cinquanta, rimase seriamente ferito al torace, con le funzioni vitali totalmente compromesse. Sfruttando le sue conoscenze scientifiche, Tony Stark (questo il suo nome) si costruì una vera e propria corazza di metallo, dotata dei più moderni marchingegni futuribili e di due piccoli razzi che gli permettevano anche di volare. In queste condizioni divenne una sorta di "valore aggiunto" per il proprio Paese in un momento non certo facile. Il nemico principale di Iron Man sono stati i sovietici di Krusciov, peraltro raffigurato spesso in modo caricaturale. Conservatore e repubblicano, Iron Man è stato a lungo quasi un simbolo dei "falchi" americani, con storie in fondo prevedibili, banali e venate di propaganda. Nemmeno il disegno dei primi albi (cui collaborò anche Jack Kirby) risulta notevole. Col passar del tempo Iron Man è finito – con Hulk, Thor, Capitan America e altri – nel gruppo dei Vendicatori, vivendo avventure corali. Di tanto in tanto è stato protagonista assoluto in storie soprattutto di fantascienza, disegnate per lo più da Gene Colan. (Carlo Scaringi).