8 Gennaio 2013 17:10

In mostra la fabbrica di Carosello

calimero006Cs: Dall’8 febbraio al 14 aprile 2013 WOW Spazio Fumetto, Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano (Viale Campania, 12) ospiterà una mostra-evento dedicata alla storia di Carosello, il mitico programma televisivo che per vent’anni, dal 3 febbraio 1957 al 1° gennaio 1977, ha tenuto compagnia agli italiani, diventando un vero e proprio fenomeno di costume e quindi specchio animato della società di quegli anni. Un viaggio che si snoda tra ricordi e preziose testimonianze per la prima volta esposte al pubblico in omaggio a quel gruppo di pionieri della comunicazione che fu appunto la “Fabbrica di Carosello”, dai fratelli Pagot (il cui mitico Calimero compie 50 anni) a Osvaldo Cavandoli, dallo studio De Mas a Bruno Bozzetto, da Paul Campani a Armando Testa. In mostra pupazzi, modellini, sagome, giochi, dischi, bozzetti, disegni originali, cimeli, giornali dell’epoca, documenti d’archivio, lettere private e naturalmente tanti, ma tanti,
caroselli tutti da vedere e rivedere! Carosello è stato un contenitore di pubblicità televisiva nato il 3 febbraio 1957, quando le trasmissioni sull’unico canale italiano, in bianco e nero, avevano appena compiuto tre anni. Andava in onda tutte le sere, dieci minuti prima delle 20, composto Carosello siglada quattro spettacolini pubblicitari da 1 minuto e 45 secondi più il “codino” pubblicitario” di massimo 30 secondi. Dal momento che nessuno spot poteva essere replicato, le aziende erano quindi costrette a presentare ogni sera un nuovo spettacolo di qualità, sia pure serializzato, al quale abbinare il proprio marchio e i propri prodotti. L’appuntamento serale diventò subito un momento focale della giornata, soprattutto per il pubblico più giovane: “dopo Carosello tutti a nanna” diventò una specie di parola d’ordine per le famiglie e la minaccia di “andare a letto senza Carosello” era ben più efficace che quella di andarci senza frutta o senza dolce. Gli attori e i cantanti coinvolti in Carosello erano tra i più amati dal pubblico, da Tognazzi e Vianello ad Alberto Sordi, da Peppino De Filippo a Tino Scotti, da Carlo Dapporto a Virna Lisi, Nilla Pizzi, il Quartetto Cetra, e via così negli anni successivi per vent’anni, per migliaia di cortometraggi. Soprattutto nacque e si sviluppò nei due decenni una ricca produzione di cortometraggi animati necessariamente italiani, con personaggi destinati ad accompagnare caballero e carmencita - lavazza 011generazioni di spettatori: il pulcino Calimero dei fratelli Nino e Toni Pagot (del 1963, compie 50 anni), la Linea di Osvaldo Cavandoli, Caballero e Carmencita di Armando Testa, Unca Dunca di Bruno Bozzetto, l’Omino coi baffi di Paul Campani e Max Massimino-Garnier, Gregorio er
guardiano del pretorio di Gino e Roberto Gavioli, eccetera. Un mondo di autori prese vita e si formò in quegli anni negli studi di Milano, Torino, Modena, Roma, anche attorno a Pierluigi De Mas, Guido De Maria, Secondo Bignardi e tanti altri geniali creativi dell’immagine animata. Trovò posto ed ebbe il meritato successo anche la creatività grafica di Paolo Piffarerio (storyboard e sperimentazioni per la Gamma Film), la versatilità di Carlo Peroni (la leggiadra centaurina Silvanella per la Pagot Film) e di Marco Biassoni (Lancillotto, Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, con Osvaldo Cavandoli) e l’arte di far vivere gli oggetti e la plastilina di Fusako Yusaki (chi non ricorda la pubblicità del Fernet Branca, co-diretta da Ro Marcenaro?). Tanti grandi nomi dell’animazione italiana dopo la fine di Carosello nel 1977 (sacrificato a nuove esigenze di marketing mentre nasceva la concorrenza delle televisioni private) si trovarono ad affrontare una profonda crisi di mercato, nonostante i riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo nelle più prestigiose rassegne. Alcuni di loro hanno continuato comunque a lavorare per la pubblicità, altri si sono concentrati sul fumetto o sull’illustrazione. A distanza di quarant’anni dalla fine di quell’era irripetibile, ancora filmati, slogan, musiche e modi di dire creati per quelle pubblicità sono ricordati con simpatia e nostalgia da chi li ha accolti nella propria memoria e sanno ancora incuriosire e affascinare il pubblico giovane di oggi. Sarà per la patina vintage o perché a Carosello hanno lavorato le firme migliori, i registi più importanti, attori e presentatori e creativi di una televisione di qualità, con la quale si andò formando anche il gusto dell’Italia. La mostra presenta un percorso originale attraverso la creazione del mondo di Carosello, gli Studi, gli autori, i registi e gli interpreti. In mostra fotografie, rodovetri, schizzi e disegni originali, storyboard, dischi, albi, libri e giornali a fumetti, giochi, video. Un percorso storico che non è dedicato solo all’animazione ma anche ai protagonisti in “carne ed ossa” come Luciano Emmer, Marcello Marchesi (l’uomo di mezz’età), Gino Cervi con la Vecchia Romagna e Sorbolik, il tenente Sheridan, Ernesto Calindri con il suo bicchiere di Cynar… E accanto a Calindri è possibile farsi immortalare, perché la sagoma a grandezza naturale del grande attore è uno delle migliaia di oggetti raccolti da Carlo Tranchina, l’appassionato collezionista che ha collaborato con WOW Spazio Fumetto per dare vita a un allestimento straordinario che raccoglie oltre un centinaia di pezzi: da Susanna e la Mucca Carolina agli abitanti del pianeta Papalla, da Carmencita al pupazzo di Unca Dunca fino a Ercolino Sempreinpiedi.

mostra-evento
LA FABBRICA DI
CAROSELLO
la pubblicità televisiva che unì l’Italia
8 FEBBRAIO – 14 APRILE 2013
WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania 12 – Milano
Info: 02 49524744/45 – www.museowow.it – Ingresso 5 euro (ridotto 3 euro)
Orario mostra: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00.