23 Novembre 2012 14:43

L’Elefante e i Fumetti

elefanteCs: Venerdì sera alle 21,30 si terrà, presso la Libreria del fumetto “L’Elefante” di Pescia un incontro con Nazareno Giusti durante il quale sarà presentato “Non muoio neanche se mi ammazzano” biografia, in due volumi, su Giovannino Guareschi edito da Hazard edizioni di Milano.

A presentare Giusti e la sua opera Edoardo Gori e Andrea Trasciatti. Per la serata è stata realizzata una particolare stampa da collezione tirata uno a venti. “Con questa prima presentazione- spiegano gli organizzatori- vogliamo sperimentare una cosa particolare: ad ogni presentazione, l’autore interessato farà un illustrazione apposita per l’evento. Delle piccole stampe fatte da vari autori da collezione!”

La serata sarà, anche, l’occasione per inaugurare una piccola ma sfiziosa esposizione di tavole originali inedite del nuovo fumetto (di prossima pubblicazione) su Antonio Ligabue oltre ad alcune delle tavole del fumetto su Guareschi, le altre sono esposte al Museo Italiano del Fumetto e dell’Immagine di Lucca sino al 31 dicembre.

L’esposizione fa parte di una mostra che raccoglie i lavori di Giusti e quelli di Paolo Cossi sulla biografia “Un gentiluomo di fortuna”. È la conclusione di due percorsi grafici e umani- spiega l’editore Gianni Miriantinisu due protagonisti della scena culturale italiana, Pratt e Guareschi, che ognuno nei rispettivi ambiti, il primo nell’ambito della letteratura disegnata, il secondo in quella della letteratura scritta, hanno dato lustro al nostro Paese”.

Scrittore, giornalista, caricaturista e umorista, Guareschi è universalmente noto come autore della saga di Peppone e Don Camillo, nata dalla sua penna nella serie di romanzi del “Mondo piccolo”, iniziata nel 1948, e della quale la trasposizione cinematografica del regista francese Julien Duvivier, che si avvalse delle interpretazioni dei popolari attori Gino Cervi e Fernandel, decretò il successo internazionale, facendone uno degli scrittori italiani più letti e tradotti nel mondo.

Molto meno nota è la sua personale vicenda umana, che Nazareno Giusti ripercorre nei due volumi che compongono l’opera, utilizzando documenti autobiografici editi e inediti. Giusti approfondisce, in particolare, la vicenda dell’internamento nei campi di prigionia tedeschi negli ultimi due anni della Seconda guerra mondiale, e la storia del processo e della condanna per diffamazione nei confronti di Alcide De Gasperi.

Ma le sue tavole non si limitano soltanto a tracciare questa storia di vita piuttosto misconosciuta. In ognuno dei 17 capitoli che compongono i due volumi, attraverso l’uso di un diverso colore “dominante” e un attento intercalare di citazioni da scritti, interviste, resoconti di cronaca locale ecc., Nazareno Giusti riesce a comunicare tonalità emotive forti e inaspettate, che gettano una luce nuova sulla forte personalità di Guareschi e sui suoi modi scanzonati, esaltandone i tratti più lirici e drammatici: l’attaccamento ai luoghi di origine, alle loro atmosfere e ai loro paesaggi, alla dimensione affettiva all’interno come all’esterno della cerchia familiare, il profondo sentimento religioso unito a un’altrettanto profonda considerazione della dignità umana come risorsa vitale.

Nazareno Giusti ci racconta- scrivono i figli di Guareschi Alberto e Carlotta nella prefazione del primo volume-, come fosse una bellissima favola a fumetti, la storia di Giovannino Guareschi, nostro padre”. Una di quelle “storie buffe e malinconiche che”, scrive nostro padre, il fiume “placido e indifferente” raccoglie e «porta via verso il gran mare della storia del mondo”. Siamo entusiasti per le illustrazioni, per la tecnica e per la scelta dei testi inseriti nelle tavole e nei baloon che rivelano una notevole sensibilità e un grande dono di sintesi, specie nei “capitoli” dei due “internamenti” e della sua scomparsa. Una storia che sembra veramente una favola, illustrata con colori surreali che donano profonde emozioni e trasformano la realtà in leggenda. E quando si arriva alla fine della “favola” si è dispiaciuti perché il fumetto è finito”.

Scrive invece il noto critico Goffredo Fofi nella sua postfazione al secondo volume che tanto successo ha attirato sulla stampa nazionale (con un articolo su Avvenire ripreso poi dal corriere della Sera e da Tempi): “La simpatia istintiva per Guareschi – e me la conferma la lettura del bel “fumetto” o graphic novel, romanzo-biografia disegnata di Nazareno Giusti (che ha anche la fortuna di avere un nome e un cognome esemplari) – mi ha portato ovviamente allo scontro con molti amici, né più né meno della simpatia per Jacovitti, un altro grande personaggio e artista inviso alla ufficialità “marxista” e “liberale” e a certi intellettuali “trinariciuti”, che hanno detestato questi autori e hanno e amano, guarda caso, certi “eroi” del capitalismo statunitense alla Clint Eastwood.

Don Camillo e Peppone sono stati due grandi invenzioni letterarie, e anche qualcosa di più: la personificazione di due istanze forti di un’epoca forte, quella di un cattolicesimo battagliero nella sua componente più tollerante e “dalla parte del popolo”, e quella di un comunismo di base che fu ben diverso da quello dei vertici, e che si incontrava con il cattolicesimo sociale per il suo millenarismo, per le sue istanze di giustizia”.

Nazareno Giusti è nato a Barga nel 1989, ha pubblicato: “L’ultimo Questore. La vera storia di Giovanni Palatucci, il poliziotto che salvò migliaia di ebrei” (Belforte Editore, 2009) e “La Firma. Guido Rossa, un operaio contro le BR” (Tagete Edizioni – Fumetti Crudi – Dream Machine Project, 2010). Per il suo primo fumetto breve, “L’uomo che non li uccise” (Ducato, 2007), realizzato all’età di 17 anni, ha ricevuto il Premio “Territorio e Libertà”.