18 Novembre 2012 01:50

Alla scoperta del fumetto italiano

Fumetto150In Italia si conoscono meglio i comics americani, soprattutto i supereroi grazie ai kolossal del cinema, e i manga giapponesi arrivati nella Penisola sulla scia dei tanti capolavori, grandi e piccoli, dell’animazione nipponica. Eppure il fumetto italiano vanta una storia più che secolare, dal Corriere dei Piccoli, nato alla fine del 1908 a oggi. Secondo Gianni Bono e Matteo Stefanelli le origini risalgono addirittura alla metà dell’Ottocento, con i primi fogli satirici che tentavano di scuotere le coscienze italiche con vignette e storielle e poi all’inizio del  Novecento con i primi giornalini, dal Novellino al Giornalino della Domenica. Gianni Bono e Matteo Stefanelli hanno appena pubblicato un ponderoso volume, Fumetto: 150 anni di storie italiane, edito da Rizzoli-Lizard, che sembra un catalogo dei periodici e albi a fumetti usciti in Italia, ma che invece, per la precisione, la serietà e l’ampiezza dei giudizi espressi (anche da vari specialisti), diventa un’originale storia dell’Italia minore, raccontata attraverso i personaggi e le avventure dei tanti protagonisti di carta, e non solo. All’inizio, non c’erano le classiche nuvolette, fumetto1502considerate diseducative, sostituite da strofette in rima, divertenti ma anche infantili. Erano gli anni del  negretto Bilbolbul di Mussino, dei tanti piccoli protagonisti, colorati e rotondi, di Rubino o dello sfortunato-fortunato Signor Bonaventura di Sergio Tofano. Abbiamo citato tre maestri del fumetto di casa nostra, grandi come narratori e originali per il disegno, Il periodo d’oro del fumetto italiano si può collocare negli anni Trenta, che videro una fioritura di giornaletti e di albi vari, di cui  no n si può negare l’originalità, seppure talora inquinati dall’ideologia del regime. Il grosso volume non trascura certo gli anni dell’Italia repubblicana, sempre ricchi di fermenti, di protagonisti e anche di polemiche, spesso infondate (basta ricordare le guerre contro Pantera Bionda, Diabolik e gli altri eroi neri e in "kappa"). Sono anni che tutti ricordano, sono gli anni di Pratt e Crepax, di Jacovitti e di Manara, di  Bonvi e di Pazienza, gli anni di Tex e di Cocco Bill, di Diabolik e di Valentina, e altro ancora…

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