L’ Anonima Fumetti segnala (attenzione: il quiz riguarda l’immagine qui accanto): La Città nascosta n° 3 – di Nico Vassallo (curatore de La città nascosta). Numero davvero Speciale, da godersi in questa torrida estate! Questa volta, la copertina di Arash Eftekhari è dedicata ad un’azione del rugby. Forse una “touche”, su sfondo rosso scuro, dietro la quale si intravvede una città. Naturalmente si tratta di una interpretazione di questo giovane copertinista che non abbiamo mai “corretto”, al quale non abbiamo mai dato suggerimenti, lasciando al suo immenso talento visionario il massimo di libertà espressiva. La “serie” sul rugby ( Mischia..ti al Cottolengo) prosegue con le tavole di Ciao, Schiappa, un episodio dedicato all’invidia. Avevamo già affrontato, nei numeri precedenti, il valore dell’integrazione (Jaromir) e il concetto di competitività dannosa (Tigers). Il disegnatore Andrea Dotta, da par suo, affronta adesso, divertendosi da morire, le strane dinamiche fra giovani giocatori in sfida continua tra loro. Quando capiranno che il rugby è un gioco di squadra? Non ricordo chi ha detto che si tratta di un gioco nel quale 14 giocatori si ammazzano di fatica per concedere al 15°…. mezzo metro di vantaggio!
Il racconto “Paletta e Fischietto”, disegnato da Marco Patrucco dell’Accademia Albertina, è dedicato all’Arma dei Carabinieri.
Dovete sapere che, a parte la “serie” sul rugby, totalmente inventata ( anche se la squadra giovanile di rugby della Scuola Cottolengo esiste davvero: si chiama GIUCO), i racconti pubblicati sul nostro giornalino on line, sono tutti “veri”, tratti da episodi realmente accaduti fra le mura della città nascosta. Interpretati dai nostri giovani disegnatori, si capisce, ma veri!
Patrucco utilizza per il racconto uno stile “franco-belga” molto efficace per pulizia di scansione narrativa e per qualità di colore. Assomiglia alle vignette di Edgar.P. Jacobs, create per le avventure di Blake e Mortimer, ma con una interpretazione personale e divertente.
“Musica”, disegnato da un altro talento dell’Accademia Albertina, Fabrizio Muò, è davvero uno strano fumetto! La dimostrazione del valore terapeutico della musica, accanto alla solidarietà degli altri, reso da Muò con una “corrente” di note che attraversa le vignette, pare colorarsi da sé, attraversa occhi, ambienti, cervello. E ti ridà la voglia di lottare, la gioia di vivere.
Attenzione! Nel fumetto di Muò è presente una “citazione” artistica precisa. Saprete scoprirla? Potete scrivere le vostre risposte nella zona commenti in coda a questo articolo.