5 Agosto 2012 01:07

Wheeling, l’ultimo Pratt "argentino"

Misterix700-1962-Pratt-fortwheelingCinquant’anni fa di questi tempi, Hugo Pratt lasciava l’America Latina, dopo una permanenza di oltre una dozzina di anni, passati per lo più tra Argentina e Brasile, sempre lavorando (e non solo). Di quell’esperienza – iniziata subito dopo la guerra insieme a un gruppo di giovani di belle speranze e di ottimo avvenire (lo scrittore Alberto Ongaro, i disegnatori Faustinelli, Bellavitis, Battaglia e altri, chiamati dall’editore Civita) – ci sono rimaste avventure e personaggi straordinari, molti creati dalla fantasia di German H. Oesterheld, grande sceneggiatore, ucciso dai generali golpisti nel 1978. Tutti mostrano già la maturità di un Pratt ancora giovane. A quel periodo risalgono il wheelingLizardSergente Kirk, Ernie Pike, Ticonderoga, Ann y Dan (storia poi riproposta dal 1963 sul Corriere dei Piccoli come Anna nella giungla), Capitan Cormorant e Wheeling (in catalogo Rizzoli Lizard), l’ultimo lavoro della serie apparso dalla primavera del 1962 sul n. 703 di Misterix, poche settimane dopo Cormorant. Appena tornato in Italia, Pratt avrebbe cominciato a lavorare per il Corriere dei Piccoli con varie storie scritte per lo più da Mino Milani, come le Avventure di Billy James (dal n. 45 del Corriere dei Piccoli del 1962) o i racconti di Stevenson, Il ragazzo rapito e L’isola del tesoro. Tra i lavori realizzati in Argentina, alcuni sono decisamente originali, come la saga di Kirk, uno dei primi esempi di fumetto western serio e imparziale, e quella di Ernie Pike, un cronista ricco di umanità sui fronti del secondo conflitto mondiale. Wheeling si distacca un po’ da questi mondi, perché racconta una storia western prima del West, nel senso che la vicenda risale alla fine del Settecento, il periodo delle lotte tra i nativi, soprattutto del Canada, e gli invasori inglesi, pratt-hugo-1927-1995-italy-fort-wheeling-originalesenza contare il ruolo degli americani, presenti un po’ ovunque. Ci sono personaggi di fantasia, spesso ricavati da letture giovanili dello stesso Pratt, ma anche figure storiche, come il cacciatore bianco Simon Girtry, che Pratt ha disegnato a sua somiglianza, che si schierò accanto agli indiani. Sempre attento al passato, così ricco di suggestioni nell’intera opera di questo autore (basta pensare alla Ballata e a Corto Maltese), Pratt ha fatto di Wheeling un vero capolavoro, sia nei contenuti che nelle immagini, che ricreano quasi fotograficamente quel mondo ormai lontanissimo, dalle divise perfette ed eleganti anche nella furia della battaglia degli inglesi, ai corpi quasi seminudi ma dignitosi dei pellerossa che difendono la loro cultura, le loro radici, le loro terre. Anche se la storia ha da tempo emesso il suo verdetto, in Wheeling non ci sono praticamente né vinti né vincitori: tutti però hanno perso qualcosa. (Carlo Scaringi).