3 Agosto 2012 09:15

Fumetti anni sessanta, da scoprire

Gianfranco fumetti 3Essendo oggi il compleanno del factotum di afNews.info, le foto con fumetti da scoprire riguardano la sua infanzia (ridete pure, ma lo mettevano sempre col sole negli occhi, povero bimbo). In effetti a parte una copertina di Topolino riconoscibile, e un retro copertina con una foto di un famoso comico torinese, il resto è ormai, temiamo, decisamente inestricabile e serve solo a dimostrare che il boss aveva sempre almeno un fumetto in mano, fin da piccolo. Ma potete provare comunque a dare le vostre soluzioni a questo nuovo enigma fumettistico, inserendole nei commenti in fondo all’articolo. E, vista l’occasione festaiola, per la cronaca, se voleste fare un regalo ai collaboratori di afNews che preferite, in qualunque momento dell’anno, fate click qui: trovate le istruzioni nelle schede dei singoli collaboratori. La vostra gratitudine li stimolerà a scrivere con sempre maggiore entusiasmo!
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19 risposte a “Fumetti anni sessanta, da scoprire”

    1. I primi anni no: si viveva a Roma e lì, non so perché, Topolino la faceva da padrone. Poi nel 1960/61 ci siamo trasferiti a Torino e ho cominciato a farmi prendere il CdP (il Topolino tiravo a recuperarlo scambiandolo con gli amici con Blek Macigno et similia, quando non potevo comprarlo) e i Classici di Topolino. Ma in montagna si prendevano i “tascabili” (per l’ingombro, immagino), quindi il Topo, di solito, o altre cose di simile formato… :-)

  1. Magari Monello, Intrepido e Albi dell'Intrepido? Qualcosa dei Fratelli Spada? Cucciolo & Co.? Ah, quanta bella roba c'era nelle edicole!

  2. Forse  leggevi anche i periodici tipo Vitt, Mera et simili ma quelli arrivavano a casa con la posta. Nelle foto sei in vacanza e raccattavi quel che si poteva (suppongo) perché io non riuscivo mai a leggere due albi di seguito: i giornalai manco sapevano di che parlassi. Immagino che già allora quelli buoni li tenevi nella stanzetta.
    Comunque abbiti una montagna di auguri,
    gc.
     

    1. No, niente abbonamenti. Il mio primo abbonamento fu Linus, ma ero già un ragazzo. Sì, quei giornalai avevano cose a caso, ehheh! Però, no, non avevo una mia stanzetta: finché ho vissuto coi miei (casa assai piccola) dormivo prima nel tinello, poi nel corridoio. I fumetti stavano nello sgabuzzino, dove faticavo assai a difenderli dagli assalti dei cugini… 

  3. Eh, che nostalgia …a me compravano il CdP, tutti gli altri fumetti (Tex, Blek, Miki, Nembo Kid, Topolino, Intrepido, Monello, Classici Audacia,Classici W.D. etc.) erano frutto di scambi con gli amici.
    Tanti auguri e complimenti per il bellissimo sito !

    1. Oltre agli scambi, giocavamo i giornalini a 7 e mezzo… gioco d’azzardo per bambini… altri tempi, forse, eh? Giocavo di tutto tranne Topolino e CdP. Quando vincevo dei Topi, li mettevo da parte…

  4. auguri passati,purtroppo ho letto solo poco fa il tuo articolo,leggevi anche le avventure di miki e blek?erano i miei fumetti preferiti,anche io giocavo al 7 e 1/2,ma perdevo sempre,sob….

    1. Povero!… Io avevo fortune alterne, ma intanto leggevo tutto quel che capitava a tiro. :-) 

      Giocavamo per strada, anzi, nei prati, perché nella zona di Torino in cui eravamo in affitto, c’erano ancora prati a perdita d’occhio e rivoli d’irrigazione per i campi tutt’attorno. E io, bambino, passavo tutti i giorni in giro nei prati con gli amici a fare giochi pericolosi (anche dentro ai primi cantieri dei nuovi palazzi in costruzione) che mai e poi mai avrei fatto fare ai miei figli… Anni sessanta… Il dramma era quando, mentre io ero fuori, passavano i miei cugini a farsi regalare i miei giornalini da mia mamma. Argh. Infanzia fumettisticamente entusiasmante e travagliata. ;-)

  5. Non leggevi supereroi? Io sbavavo per gli Albi del Falco, pur essendo un fedele lettore del CdP. Topolino me lo prestava il  vicino del piano di sotto. Il massimo della vita era riuscire a scambiare qualcuno dei miei fumetti con Tex, Zagor e – nirvana assoluto – i Classici dell'Audacia, dal costo proibitivo. Inseguii non so per quanto il secondo albo del "Mistero della Grande Piramide" e quando lo ebbi tra le mani, grazie a un fortunato amico, lo lessi d'un fiato, ipnotizzato anch'io come Olrik. Che tempi! Che emozioni!

    1. Oh, Nembo Kid, certo! Ma molto altro era fuori della mia portata e lo si leggeva mettendosi tutti i marmocchi insieme. Comunque, certo, le emozioni dell’infanzia sono speciali. Le “scoperte” avevano un sapore epico. Di notte mi capitava di sognare avventure mai lette…

  6. Io invece CdP all'edicola saltuariamente fino al 67-68 e poi abbonamenti a CdP e Giornalino.
    Topolino girava poco (anche se ricordo degli Albi di Topolino). Pochissimi Nembo Kid.
    Diabolik lo leggevo di nascosto con il bimbo (più grande di me) del piano di sotto perché era vietato.

  7. Oh, giusto. Nembo Kid e Co. Che meraviglie! Ho un ricordo vivissimo anche del loro primo super albo (Quindicinale? Mensile?). E – oh, ragazzi – della storia sui due Flash disegnata da Infantino, là apparsa. Dopo 50 anni! Ero ingenuo e fresco io, o quella roba aveva una forza che i reboot, remake, crisis ecc. oggi neanche si sognano? Una cosa mi colpisce, Gianfranco (mi considero onorato dall'omonimia): nel sogno inventavi fumetti mai letti. Anch'io! Mi capitava – e ancora mi capita sui sessanta passati – con Dan Dare – il mio fratello maggiore, conosciuto sul Giorno dei Ragazzi nel '57. E' un meccanismo curioso. Un  archetipo junghiano. Ricordo di avere letto, tanti anni fa, un articolo di Festino di Galassia che descriveva lo stesso fenomeno onorico, legato però alla copertine di Urania di Caesar: lui ne sognava di mai viste nel mondo reale. Il che mi conferma in una radicata opinione: stante il nostro immaginario collettivo, noi siamo davvero diversi. (e non dico niente del Rick Randon di Avventure di domani, perchè vengono prima). Oggi, nella mente dei ragazzi c'è tutt'altro. Suscitatore di un eguale senso of wonder? Mah! Perché, sapete, ho un'altra certezza: nascere nel 1949 è stata una vera fortuna.  
     

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