27 Luglio 2012 09:50

La Lucca ‘piccola’ che uccide la Lucca dei fumetti

Puntuali, ogni anno, arrivano le polemiche. Che – sia chiaro – sono di natura politica. Lucca Comics and Games è costretta ogni volta a lottare su un doppio fronte: da una parte combatte per far sì che il festival funzioni al meglio; sull'altro deve fare i conti con chi, nella 'città del fumetto', mina il percorso della manifestazione inserendo ostacoli e barriere. Le voci – politiche e non – che insistono sull'inadeguatezza del campo Balilla come sede per 'Lucca Games' ritornano puntuali ogni anno. Non in tempo di pace, quando con un po' di buonsenso è ancora possibile programmare; bensì a ridosso della manifestazione. Nel 2011 fu la Soprintendenza a mettersi in mezzo vietando l'uso di piazza San Michele a due mesi dal festival.
Quest'anno torna invece alla carica Pietro Fazzi. L'ex sindaco, uscito sconfitto al ballottaggio nelle ultime elezioni, oggi conduce l'opposizione in consiglio comunale. E nonostante sia proprio lui ad avere il merito di aver riportato nel centro storico Lucca Comics & Games, e nonostante sia sempre Fazzi ad aver favorito la nascità della società che oggi organizza il festival, be', capita che nel suo ruolo di condottiero d'opposizione abbia avviato ieri una raccolta firme per spostare l'area Games dal campo Balilla al Polo Fiere di Sorbano. Non il prossimo anno, ma in questo 2012. Cioè a tre mesi esatti dalla manifestazione. Cioè quando gli spazi sono già stati venduti e assegnati, quando il programma è già bell'e che definito, quando ormai non resta che intervenire nell'allestimento e curare i dettagli.
Al di là della scarsa capienza della sede proposta da Fazzi – inadeguata a ospitare una struttura complessa e così fatta – stupisce come colui che ha spinto la manifestazione restituendole una vita nuova in un recente passato, oggi abbia aperto una raccolta di firme con una richiesta di fatto impossibile da accogliere. Almeno non con questi tempi.
Quel che manca, a Lucca, è la capacità di programmare a lungo termine. Quel che manca, a Lucca, è la visione dei politici e degli amministratori. Quel che manca oggi, a Lucca, è riconoscere questo evento di portata internazionale che porta cultura, visibilità e denaro alla città. Una piccola grande miopia che rischia ogni volta di mettere a rischio il festival italiano più importante per questo settore.
Sul quotidiano LoSchermo è possibile leggere le dichiarazioni del responsabile dell'area Games Emanuele Vietina e la discussione sulla collocazione dei padiglioni e degli stand.