15 Giugno 2012 03:17

Darwin e l’apocalisse a Parigi

darwin1L’inizio ricorda, con variazioni sul tema, quello di classiche storie del passato più o meno recente, dall’Eternauta a Flash Gordon, con quell’oggetto alieno – un razzo, un meteorite, una strana nevicata, ecc. – che minaccia la Terra. Siamo a Parigi, il 21 dicembre 2012, data funesta secondo i Maya, e in effetti qualcosa di catastrofico accade nella capitale francese, sconvolta da una vera apocalisse, con edifici distrutti, la Senna che allaga la città con la violenza di uno tsunami asiatico e lo scheletro della torre Eiffel a sfidare gli eventi, come fa ormai da quasi un secolo e mezzo. In questo scenario da dopo bomba troviamo Darwin, studente irlandese che perde di vista la sua fidanzata giapponese. E’ travolto dalla catastrofe e si risveglierà mesi dopo in un clima drammatico, dove tutto è distrutto, tutti sono sconvolti, i sopravvissuti, raggruppati in spietate bande, tentano di sopravvivere. Sono momenti di folle ferocia, tragici, che il disegno di Luigi Piccatto e la sceneggiatura di Paola Barbato raccontano nel modo migliore, suscitando la stessa attenzione degli altri albi di questa interessante e originaledarwin1b collana bonelliana. Col passar delle pagine però la storia accusa qualche battuta a vuoto, non tutti i personaggi hanno lo spessore del protagonista o del misterioso Kinja, un giapponese che lo aiuta a superare i momenti difficili e il risultato finale, tra horror e mistero, lascia un po’ perplessi. Eppure sia Piccato che la Barbato hanno una solida esperienza bonelliana (e letteraria la sceneggiatrice). Con un po’ d’ironia si potrebbe dire che i Maya – peraltro assenti dalla storia e dall’albo – hanno colpito ancora. Capita nelle migliori famiglie, come capita che gli albi della collana abbiano un prezzo di copertina un po’ elevato, anche se gli autori – autorevoli come questa e altre coppie – hanno un prezzo. Del resto tutto aumenta, anche i mensili bonelliani, come ci ha insegnato tanti anni fa anche il grande Schulz nelle strisce dei suoi Peanuts. Lucy per lungo tempo dava consigli di psicanalisi per soli 5 cents, poi sul banchetto ha scritto 7 cents e infine 10 cents, perché tutto aumenta, sempre. O forse perché alla fine Lucy aveva fatto carriera. (Carlo Scaringi).