30 Maggio 2012 08:50

Back in black-Mib al cubo

Gli agenti in nero più esilaranti dello schermo sbarcano nuovamente al cinema nel terzo episodio delle vicende del MIB, organizzazione indipendente che controlla l’attività aliena sul pianeta Terra. Dopo dieci anni dal precedente film e quindici dal primo, l’ormai collaudata coppia di agenti  J (Will Smith) e K (Tommy Lee Jones) si trova ancora una volta nella risoluzione di problemi di formato universale. Questa volta a minacciare la Terra è il serial-killer intergalattico Boris “l’animale” (Jemaine Clement): evaso da un carcere sul lato oscuro della Luna, Boris decide di cambiare il presente vendicandosi dell’agente K nel passato.  L’agente J torna dunque anch’egli nel passato per uccidere Boris e ristabilire il corretto andamento della storia, trovandosi faccia a faccia con un K ringiovanito e decisamente diverso dal suo collega.

La serie cinematografica si ispira all’opera a fumetti  (ora della Marvel) di Lowel Cunningham e  Sandy Carruthers, ma con essa condivide solo alcune idee di fondo. Il fumetto infatti è più cupo e violento della sua trasposizione, reinterpretata in chiave comica e caratterizzato dalla presenza dell’umorismo tipico delle sit-com americane che hanno lanciato nel mondo dello spettacolo lo stesso Will Smith. La sua scelta per l’interpretazione di J (invece di un attore che rispecchiasse il biondo agente del fumetto) è già indicativa di come i films siano stati pensati come action-comedy piuttosto che come thriller, genere quest’ultimo a cui il fumetto tende.

Interpretato da JoshBrolin, il giovane agente K degli anni ’60 è un uomo diverso, più sciolto e meno rigido della sua versione del futuro,  derivata da qualche avvenimento che ha sconvolto la sua vita in quell’arco di tempo. Tutto questo, unito ad abitudini che con gli anni non sono cambiate, rendono il personaggio imprevedibile e sorprendente nelle scene che lo vedono protagonista, cioè la maggioranza, visto che un ormai anziano Tommy Lee Jones compare nella prima e nell’ultima parte del film. Chi si aspettava perciò di vedere riunito il team proprio come ai vecchi tempi rimarrà deluso.

Michael Stuhlbargriveste invece i panni dell’alieno Griffin, creatura pacata e pacifica con il dono di vedere tutti i possibili sviluppi dell’immediato futuro. Essere penta-dimensionale e indecifrabile per natura, è capace di regalare i giusti anticipi sulle scene e qualche riflessione esistenziale tra una sparatoria ed un inseguimento.

Trama più complessa e maggiore azione discostano MIB 3 dai precedenti capitoli, dalla storia più semplice ma dalla più grande efficacia. Gli amanti del genere potrebbero rimanere delusi dalla poco presente coppia storica di agenti, da una scomparsa di Z (il capo dell’agenzia)  non opportunamente spiegata, dall’assenza dell’irresistibile carlino parlante Frank e dalla scarsa presenza in scena dei simpaticissimi “vermoni”. La presenza di Spielberg come produttore esecutivo ed Etan Cohen nella sceneggiatura non danno inoltre la spinta al miglioramento che ci aspetterebbe. Tuttavia le risate sono garantite.