I sondaggi e i referendum lasciano il tempo che trovano, come sappiamo bene in Italia. Ma i risultati ottenuti dall’indagine di una rivista famosa come Comic Heroes meritano qualche riflessione. Tra i primi dieci personaggi più popolari e più noti, ne troviamo infatti uno solo originario della vecchia Europa, quell’eterno ragazzo di Tintin – che ormai ha i suoi anni, 83 per la precisione – a lungo sconosciuto in America e adesso scoperto sulla scia del film di Spielberg, un mostro sacro del cinema come il giornalista belga lo è del fumetto. Tintin in questa classifica figura al sesto posto, un 6 che equivale alla sufficienza, ed è già un successo, visto che è preceduto da un pugno di supereroi, che da anni dominano nelle edicole e nelle sale cinematografiche. Al primo posto c’è Batman, senz’altro il più umano, in tutti i sensi, e anche il più credibile, al di là delle molte improbabili avventure che da decenni lo vedono protagonista. Batman precede Spiderman, un giovanottone che non sopporta i ragni, e che è pieno di problemi, e il quasi coetaneo Superman (nato nel 1938, un anno prima dell’Uomo pipistrello), precipitato sulla
Terra ancora in fasce da una lontana galassia. Ciascuno ha caratteristiche particolari, ma tutti sono nemici giurati dei criminali, dal male, della violenza, che combattono con ogni mezzo, ma sempre nei limiti della legge. Tutti hanno probabilmente sfruttato al meglio una popolarità costantemente alimentata dai molti film, più o meno kolossal, realizzati in questi anni. Al quarto posto c’è Wolverine con i suoi unghioni da lupo, un personaggio quasi fuori del coro, al pari del Giudice Dredd (quinto in classifica), un magistrato forse violento ma che paradossalmente potrebbe essere utile in Italia, per risanare una giustizia eternamente malata. Dopo Tintin, si torna nel mondo dei supereroi di anni lontani, quelli della guerra vinta con l’aiuto, se non altro morale, di Capitan America e Wonder Woman (al settimo e ottavo posto), vere armi segrete, seppure di carta, degli americani. Restiamo negli States per salutare Spirit – il singolare detective con la mascherina, ideato da quel maestro del fumetto che è Will Eisner – e per scoprire che la Cosa è il personaggio più popolare dei Fantastici Quattro. Cosa concludere di fronte a questa disfatta dell’Europa? Anche in questo piccolo mondo il vecchio continente si dimostra debole, malgrado gli autori italiani, francesi, belgi, ecc. abbiano creato un’infinità di personaggi e di storie, da Asterix a Corto Maltese, da Jeff Hawke a Blueberry, da Tex a Lucky Luke, senza contare quelli del vulcanico Jacovitti, che se fosse nato in America avrebbe avuto forse ben altra carriera e popolarità. Ma per costruire qualcosa di duraturo fra le nuvolette occorrono anche mezzi e risorse economiche che il fumetto europeo, forse troppo artigianale, non possiede. Speriamo nel prossimo referendum. (Carlo Scaringi).