15 Febbraio 2012 01:24

Gli Oscar (e non solo) di Pintér: catalogo e mostra

Box set Ferenci PintÇrSpesso una bella copertina può favorire il successo di un libro, anche se altrettanto spesso molte collane sono diventate celebri malgrado le loro copertine quasi anonime (quelle cenerine della BUR rizzoliana) o semplici come quelle della Medusa mondadoriana o solo eleganti, delle edizioni Adelphi o Sellerio. Forse è questo il motivo della fioritura, nella seconda metà del Novecento, di un ricco filone di illustratori che con le loro copertine hanno costruito il successo di molte collane editoriali. Il più noto è stato Ferenc Pinter, figlio di un pittore ungherese, nato ad Alassio nel 1921 e cresciuto anche artisticamente in Ungheria. Abbandonato il Paese dopo la rivolta del 1956, Pinter non ha faticato molto per trovare lavoro, disegnando per almeno INCHIESTE maigret 73una trentina di anni quasi tutte le copertine dei più popolari volumi della Mondadori, soprattutto quelli della collana degli Oscar, usciti a partire dagli anni Sessanta e venduti al prezzo di 350 lire, poco più di trenta centesimi di oggi. Col suo disegno realistico, espressivo, immediato, Pinter sintetizzava in un’immagine semplice cechov-Il gabbiano 88ma non banale il contenuto del libro, passando dal romanticismo di autori commerciali al realismo di storie forti, inquietanti, anche amare. Grazie a un volume di Santo Alligo, edito dalla torinese Little Nemo, è possibile ripercorrere l’intera storia degli Oscar, quelli dagli anni Sessanta ai Novanta, in una sorta di catalogo editoriale che finisce anche per essere una storia della letteratura. Se negli Oscar è possibile ritrovare il "meglio" di questo artista, KONSALIK-licenza di amare 87in altre collane – soprattutto quelle poliziesche – emerge invece l’immagine spigolosa di un autore egualmente a suo agio anche con scene e personaggi duri e aspri, magari talvolta con il volto degli interpreti televisivi, come il Nero Wolfe che ricorda Tino Buazzelli o il Maigret di Gino Cervi inserito in una sagoma nera, con cappello in testa e immancabile pipa in bocca. Pinter è morto nel 2002, nello stesso anno in cui è scomparso, quasi centenario, anche Giorgio Tabet, nato a Milano nel 1904. Se Pinter era un disegnatore realista, Tabet aveva uno stile quasi ottocentesco, figurativo, James P. D. - giusto per la morte 87classico e le sue copertine degli Omnibus Mondadori (Via col vento, La saga dei Forsythe, Passaggio a nord-ovest, ecc.) anticipavano al lettore l’immagine dei protagonisti, gli scenari della vicenda e magari anche l’atmosfera della storia. Su un altro piano si possono infine collocare l’olandese di Milano Karen Thole (morto nel Duemila) e Carlo Jacono (1929-2000). Il primo è stato autore di centinaia di copertine di Urania (ma non solo). Sul finire degli anni Cinquanta sostituì Kurt Caesar, primo disegnatore della collana nata nel 1952, dando alle copertine un tono inquietante, malinconico, a tratti anche triste, ma sempre efficace. Jacono invece fu un illustratore specializzato nelle scene di azione, raffigurate in centinaia di copertine del Giallo Mondadori, quello col cerchio rosso, di Segretissmo o anche di Urania, nelle quali momenti di violenza o di tensione si stemperavano talvolta un una bella immagine femminile. (Carlo Scaringi).
La mostra relativa, La pittura grafica di Ferenc Pintér, sarà aperta al pubblico dal 21 febbraio al 3 marzo 2012, presso lo spazio ART&Co.MIX di Little Nemo Art Gallery, in via Ozanam 7, a Torino. Info: www.littlenemo.it (NdR)