13 Dicembre 2011 02:21

Coconino presenta “Alain e i Rom”

Anche in seguito al recentissimo violento raid contro il campo nomadi di Torino, segnalo alla vostra attenzione per eventuali approfondimenti il libro-reportage giornalistico di fotografie e fumetti "Alain e i Rom", da poco uscito, che racconta le condizioni di emarginazione, i pregiudizi e le discriminazioni che i Rom spesso subiscono nei campi ai margini delle città in Europa e anche in Italia. Il libro ha tra l'altro il sostegno di Amnesty International e una prefazione di don Luigi Ciotti, fondatore di LIbera e del Gruppo Abele, che opera proprio a Torino.

“I Rom sono la prima minoranza etnica del continente europeo. Dovunque vivono, quasi sempre sono considerati miserabili e indesiderabili. Sono discriminati, o più semplicemente abbandonati. Come fotografo mi sono spesso occupato di temi tragici, ma credo di aver sempre cercato in ognuno un pizzico di felicità”.  Alain Keler Per dieci anni il fotografo Alain Keler ha girato i campi Rom di mezza Europa. Dal Kosovo alla Serbia, dal sud della Francia alla Repubblica Ceca, fino al grande ghetto a cielo aperto di Lamezia Terme, in Calabria. Dovunque ha fotografato i volti, scattato immagini della vita in roulottes e villaggi di baracche e raccolto le storie e le testimonianze dei nomadi, documentando le loro difficili condizioni di vita, la povertà, la costante minaccia delle espulsioni e il confronto quotidiano con i muri dell’ostilità e dei pregiudizi, uguali sotto ogni cielo. Ma anche narrando con le foto la cultura di un popolo, i mestieri, le feste e la musica. La fatica e la gioia di vivere, nonostante tutto. Il suo amico disegnatore Emmanuel Guibert, artista di punta del fumetto francese e già autore dell'acclamato graphic novel “Il fotografo” , ha ascoltato i racconti di Keler e ha usato le sue splendide foto in bianco e nero e a colori come vignette, riempiendo i vuoti della narrazione tra uno scatto e l’altro con sequenze disegnate. Il risultato? Un eccezionale reportage giornalistico e grafico sul popolo Rom, in cui fotografia e fumetto dialogano e si mescolano, accostati con grande senso del ritmo e del racconto. Non “graphic novel” ma “graphic journalism”, sulla scia di autori di successo internazionale come Joe Sacco e Marjane Satrapi, con in più il realismo della fotografia che si intreccia al linguaggio del racconto a fumetti. Con la stessa formula che Guibert aveva usato per il precedente volume Il fotografo, lungo reportage sulla guerra in Afghanistan, acclamato da critica e pubblico in Francia, Italia e Usa. Alain e i Rom è la cronaca di un lungo viaggio alla scoperta di un popolo migrante che vive tra noi. Un invito a guardare, attraverso le foto e i disegni, per conoscere una cultura e quindi superare paure e preconcetti. Un invito, anche, a ribaltare il punto di osservazione: a scoprire i conflitti del presente e la storia d’Europa vista con gli occhi dei Rom, “dai finestrini senza vetri di un caravan senza ruote”. Arricchisce il libro una prefazione di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e Gruppo Abele, da anni in prima fila nella lotta alla povertà, al razzismo e alle mafie per favorire diritti e integrazione sociale delle minoranze. In chiusura un'appendice con notizie storiche e una postfazione di Giusy D'Alconzo, della sezione italiana di Amnesty International, la nota associazione che si occupa anche della tutela dei diritti del popolo Rom.