2 Dicembre 2011 01:48

Illustratori, da Sarmede a Pinocchio

SarmedeIllustrazioneDa qualche tempo ormai il computer, insieme ai suoi fratelli – minori solo per le ridotte dimensioni, ma non certo per le loro straordinarie qualità – acquista sempre maggior peso anche nel mondo del disegno e dell”illustrazione. Dal cinema d’animazione (il Tintin di Spielberg, ma non solo) ai libri per ragazzi, quasi tutto è realizzato con l’ausilio del computer. Ma c’è ancora chi si affida alla vecchia matita, all’acquerello, all’inchiostro di china, con risultati senz’altro suggestivi e indubbiamente meno freddi. Una conferma ci arriva da Sarmede, grazioso paesino in provincia di Treviso, che da quasi trent’anni ospita la Mostra internazionale dell’illustrazione. Quella di quest’anno è la numero 29 e resterà aperta fino a metà gennaio 2012. Secondo la tradizione, una parte della rassegna è dedicata a un Paese più o meno esotico, come l’India, presente con una vasta selezione del meglio degli autori e dei temi culturali e narrativi di oggi. E’ una realtà quasi sconosciuta, tutta da scoprire e magari da sognare, come suggerisce il "Grande libro delle rinascite", con un gruppo di fiabe delle terre d’India, edito da Franco Panini Ragazzi e illustrato da vari autori, italiani e indiani. E’ un piccolo tuffo, quasi una presa di contatto, con un universo inedito e insolito, geograficamente lontano da noi, ma in fondo simile e vicino, perché quello fiabesco è un mondo universale. La rassegna presenta inoltre le opere di molti autori italiani e no, più o meno famosi, in un panorama di temi e di immagini, su cui spiccano – ma solo perché la disegnatrice sudtirolese è l’ospite d’onore – quelle di Linda Wolfsgruber, coi suoi paesaggi invernali e gli intensi volti ritratti in svariati libri. Se Sarmede è spesso l’occasione per una scoperta, Pinocchio è una sorta di banco di prova per molti disegnatori. Il burattino di Collodi vive da 130 anni, con un successo che non finisce mai. I suoi libri sono stati illustrati da moltissimi, grandi disegnatori, da Mazzanti, Chiostri e Mussino (oltre un secolo fa) ai più recenti, come Disney, Galleppini, Jacovitti o Mattotti. A quest’elenco, incompleto, si aggiunge ora Ferenc Pinter, un mago del disegno e della grafica, scomparso a 77 anni nel 2008. Era stato stregato dal Pinocchio televisivo di Comencini, e ha voluto cimentarsi anche lui in quest’esame. Lo ha superato nel migliore dei modi, dandoci un Pinocchio "come non era ancora stato disegnato, interpretato, descritto". Forse Alberto Gedda esagera un po’, ma è indubbio che Pinter ha ben interpretato lo spirito del burattino e di tutti gli altri personaggi collodiani. Ne è uscito un volume di grande formato, circa 200 pagine a colori, edito dallo Scarabeo, un libro da vedere, osservare, gustare, rileggere con lo stesso piacere con cui Pinter – ricorda il figlio – lo leggeva ai suoi ragazzi. (Articolo di Carlo Scaringi).