22 Ottobre 2011 01:21

A fumetti i gialli di Lucarelli

NuvoleNere01Nel mondo della letteratura poliziesca il giallo italiano è da tempo una realtà consolidata, per merito soprattutto di autori come Loriano Mcchiavelli (spesso in coppia con Guccini), Carlo Lucarelli e ovviamente Andrea Camilleri. Più difficile è invece il cammino nel campo del fumetto, per colpa soprattutto degli editori che pur pubblicando numerose collane gialle, non trovano il coraggio per inserirvi storie ambientate in Italia e ovviamente con protagonisti di casa nostra. Eppure il successo che riscuotono tanti sceneggiati televisivi all’italiana, tra Roma e la Sicilia, dovrebbe far cadere molte riserve. Autori e disegnatori non mancano, vista l’abbondanza di albi polizieschi in edicola, da Julia a Nick Raider, forse scomparso troppo presto, per non parlare delle indagini di Dylan Dog o Martin Mystère, “figli” di grandi autori. C’è stato, nel passato, qualche tentativo isolato (ricordiamo un giallo di Macchiavelli disegnato da Gianni Materazzo), ma poco o nulla di veramente significativo. Adesso la Star Comics – la casa editrice perugina specializzata in manga e qualche supereroe – ha infilato nelle sue collane un’originale miniserie (“Nuvole nere”, sei episodi con cadenza bimensile) che trasforma in fumetti alcuni vecchi racconti di Carlo Lucarelli, sceneggiati insieme a Mauro Smocovich, e realizzati da giovani e interessanti disegnatori. E’ un’idea coraggiosa, degna della miglior fortuna, soprattutto perché quelle di Lucarelli sono storie profondamente radicate nella realtà italiana di questi decenni, con personaggi e ambienti piuttosto verosimili, seppure arricchiti dalla fantasia dello scrittore. A giudicare dal primo albo (bonelliano nel formato e nel numero di pagine) e dal successivo, in edicola a metà dicembre, le storie sono quanto mai coinvolgenti. Si comincia con un tuffo nei primi anni Ottanta, nel clima delle bombe sui treni, tra servizi deviati, complicità politiche, complotti esterni e rivalità interne. Il disegno di Francesco Bonanno e la copertina di Andrea Fattori – un po’ inquietanti, con abbondanza di sfumature tendenti al nero – rendono molto bene lo spirito del lungo racconto iniziale, “Omissis 25”, sia di quelli seguenti, meno impegnati. Nel secondo albo verrà rievocata la storia del mostro di Firenze, con il misterioso assassino di coppiette in trasferta sulle colline bolognesi. L’albo sarà completato con due vicende che ci riportano agli anni bui del dopoguerra e alle liti, spesso mortali, che scoppiano nei caseggiati di periferia. Come si vede non ci sono superpoliziotti, criminali imprendibili o delitti misteriosi come in TV, ma storie di ordinaria violenza, soprattutto storie di casa nostra. (Articolo di Carlo Scaringi).