16 Agosto 2011 01:54

Sorridere con Skiaffino

GualtieroSchiaffino-fotoGoriaE’ morto il giorno di Natale di 4 anni fa, ancor giovane (era nato a Camogli nel 1943) e in piena attività – aveva appena inaugurato una mostra di vignette garibaldine sui mille volti dei Mille – lasciando nel rimpianto più vivo il piccolo mondo dei fumetti e dell’umorismo. Da allora Gualtiero Schiaffino (nome storico nella riviera ligure) viene periodicamente ricordato da quanti gli sono sempre stati vicini, dalla figlia Barbara a Ferruccio Giromini, da Massimo Bucci al piccolo universo che ruota intorno alla rivista Andersen e al premio omonimo, ormai di spessore internazionale. In questi giorni, e fino al 9 ottobre, Camogli lo ricorda con la terza edizione del Premio Skiaffino dedicata all’umorismo, ai calembours, ai nonsense, alle vignette e altre forme di comicità più o meno involontaria. Accanto a lavori di giovani e di esordienti sono presenti vignette ai autori illustri, come Massimo Bucchi, Giorgio Cavallo, Massimiliano Tappari e altri che propongono vari modi di sorridere. Malgrado il suo impegno civile e politico (era assessore alla Provincia di Genova), Skiaffino nelle tante strisce e vignette che ha disegnato, dal Sessantotto all’altro ieri, non ha quasi mai fatto satira politica, preferendo insistere su quella di costume, per esempio con le strisce dei Santincielo in cui trasferiva in un ipotetico paradiso situazioni e personaggi del nostro mondo. Da quelle strisce è entrato in una realtà imprenditoriale e creativa che gli ha permesso di realizzare, negli anni, molte stimolanti iniziative, dalla Bancarella -quattro o più pagine inserite all’interno di un quotidiano genovese – a mostre, rassegne, pubblicazioni e riscoperte degli antichi giochi, come quello dei tappi di bottiglia, divertimento dei ragazzi di cinquant’anni fa, in un’altalena tra impegno ed evasione, sempre intelligente. (Carlo Scaringi).