Tra i tanti cinefumetti Marvel in giro, il Capitan America diretto da Joe Johnston e interpretato da Chris Evans è in fondo decoroso, tanto da insidiare le magie di Harry Potter. Ormai l’abbondanza di effetti speciali e l’uso di tecnologie perfette (3D, HD, ecc.) permettono risultati mai raggiunti nel passato, anche se alla fine siamo davanti alla solita storia, ripetitiva e scontata, sia pure arricchita da stuzzicanti varianti. Quasi tutti i supereroi hanno la stessa origine: all’inizio persone comuni e magari insignificanti come Steve Rogers destinato a diventare Capitan America, si trasformano in invincibili eroi perché colpiti da misteriose radiazioni o perché si sono sottoposti a strani esperimenti. Con una certa differenza, siamo di fronte alla celebre storia del dottor Jeckyll e di mister Hyde del grande R. L. Stevenson, che a sua volta evoca altri miti di un passato più o meno lontano. Forse non è eccessivo dire che i supereroi hanno un retroterra letterario, il che non sarebbe male, e che sono diventati grandi per merito di ottimi sceneggiatori – Stan Lee su tutti – e bravi disegnatori come Jack Kirby che hanno dato spessore a Capitan America e compagni. Quanto il Cap è nato, ideato da Joe Simon nel 1941 pochi mesi prima dell’entrata in guerra degli Stati Uniti, questo soldato mingherlino trasformato in un gigante da un esperimento segreto dell’esercito, ha dato subito un aiuto alla propaganda americana, combattendo e sconfiggendo i nemici nazisti. In seguito sarebbe stato anticomunista durante la guerra fredda, per poi dedicarsi a combattere criminali e terroristi. Le storie degli anni Quaranta risentono del clima dell’epoca e il personaggio venne utilizzato già nel 1944 in un serial di 15 episodi, abbastanza scorrevoli, seppure senza troppi riferimenti al fumetto. Il cinema ripropose Capitan America nel 1978 e l’anno dopo in due film, in pratica prove pilota per un serial televisivo, interpretati da Reb Brown che con la tuta d’ordinanza, rossa e blu, e il grande scudo protettivo sventa prima il progetto di un supercriminale che vuole lanciare una bomba atomica su una città americana, e poi di un gruppo terroristico che minaccia di inquinare tutti i cibi, in pratica avvelenando gli Stati Uniti. Nel 1990 il nostro eroe è interpretato da Matt Salinger in un film di serie B destinato al mercato delle videocassette. Date queste premesse, il Capitan America attuale assume la dimensione di un capolavoro, o quasi, e fa da battistrada ad altri personaggi che vedremo presto in film, da Green Lantern a Hulk, da Conan ai Fantastici 4, tutte preziose pepite di un filone ancora da sfruttare. (Articolo di Carlo Scaringi).