1 Agosto 2011 01:51

Paperino campione (?) sportivo

E’ forse il personaggio di carta più vero e umano, eterno frustrato, sfruttato (da Paperone, ovviamente), disoccupato e lavoratore precario. Scorrendo le circa 700 storie disegnate da Carl Barks, risulta che Paperino ha fatto almeno una settantina di mestieri, lavorando giorno e notte per quel cent che lo zio taccagno gli regala con la sufficienza di un padrone del vapore. Spesso è disoccupato, ma in quel caso fatica ancora di più, perchè non è mai facile trovare un lavoro. Ma riesce anche a coltivare qualche hobby: il solito Barks ne ha scovati almeno una trentina insoliti (allevatore di ranocchi, costruttore di trappole, prestigiatore, ecc.) oltre a quelli in fondo normali. Non sta mai fermo, Paperino, e in questo clima vorticoso riesce perfino a fare sport, con risultati quasi sempre disastrosi. Carl Barks, con la sua bonaria ironia, ci ha narrato numerose imprese, con lo sfortunato papero impegnato in prove troppo difficili per lui, malgrado l’aiuto, più che altro morale, che talora gli danno lo zio e i nipotini, adorabili e preziosi ma anche capaci di architettare scherzi atroci contro il povero zio. Ogni tanto si scontra anche con Gastone, eternamente fortunato e baciato dalla vittoria. Ma qualche volta la fortuna, o l’abilità, premia anche Paperino, per esempio in una gara di canoa: viene sconfitto ma poi riceve un premio speciale per aver avvistato un raro scoiattolo. Gli accade pure di vincere, una gara di golf per esempio, ma il premio va a Gastone perché era stato sfortunato. Anche le Olimpiadi gli hanno risvegliato la voglia di vincere: una volta ha portato la torcia olimpica, ma nelle sue mani si è spenta prima dell’ingresso nello stadio. Egual sfortuna ha avuto nelle gare preolimpiche, da lui affrontate con coraggio e speranza, dai 100 metri al lancio del disco, ecc. Nella corsa dei 1500 metri era giunto al traguardo, ma è stata una fatica vana perché un improvviso temporale aveva fatto fuggire i giudici. Qualche volta perde, nello sci acquatico per esempio, per colpa dei nipotini che non sanno pilotare il motoscafo e talvolta per colpa dello zio che in una partita di rugby voleva imporre un regolamento del 1880, suscitando le proteste dell’arbitro che squalifica tutti. Si potrebbe continuare a lungo con indubbio divertimento, perché Barks riesce sempre a mescolare l’aspetto sportivo con quello umoristico degli amati paperi. Nel 1954, forse sulla scia di film come “Totò al Giro d’Italia” o “Bellezze in bicicletta”, sul settimanale Topolino è apparsa una lunga storia, “Paperino al Tour”, scritta da Guido Martina e disegnata da Giuseppe Perego (che l’anno prima avevano narrato le imprese di Paperino cacciatore subacqueo), in cui il nostro eroe affronta la grande corsa francese aiutato da Paperone e Archimede Pitagorico, inventore di una pillola miracolosa che gli permetterà di vincere. Per una foratura nel finale Paperino rischia invece di perdere, ma intervengono Giac e Gas, i due topini di Cenerentola, che sostituiscono la ruota con una forma di parmigiano, resa liscia e levigata dai loro dentini. Una volta rotto il ghiaccio, gli eroi disneyani made in Italy saranno spesso presenti in occasione di altri eventi sportivi, come le Olimpiadi, quelle del 1956 ma soprattutto quelle di Roma 1960, con storie di Martina e G. B. Carpi, e poi nel 1988 con un vero “kolossal” di Romano Scarpa, 250 tavole apparse su Topolino dal n. 1705 al 1712. Anche i mondiali di calcio sono stati spesso ricordati con storie e albi speciali, mentre nel 1984 (Olimpiadi di Los Angeles) Cavazzano aveva realizzato una storia in cui Paperino vince la gara di velocità perché inseguito da uno sciame di api. Trent’anni prima al Tour, adesso a Los Angeles, sulle sue vittorie si affaccia il doping, piaga di oggi. Ma in questi casi la droga è ecologica. (Articolo di Carlo Scaringi).