In varie epoche e in differenti Paesi molti autori (di fumetti, ma non solo) hanno dato corpo a quella eterna e diffusa forma di disagio generazionale di una fascia di età che non è più infantile e non ancora giovanile. All’inizio del Novecento Vamba col suo Giornalino di Gian Burrasca, di piacevole e ironica lettura e bello per l’abbondanza di vignette e caricature, aveva narrato la vita della piccola Italia inizio secolo, che da una parte sprofondava nell’ipocrisia piccolo borghese dei protagonisti adulti, e dall’altra inseguiva un’improbabile rivoluzione in nome della “pappa col pomodoro” rivendicata dai piccoli collegiali stanchi della brodaglia del refettorio. La storia ci insegna che molte rivolte sono partite da episodi analoghi, come la rivolta del the di Boston o la marcia del sale di Gandhi. Quella di Giannino Stoppani, detto per ovvi motivi Gian Burrasca, non è riuscita ma ha divertito milioni di lettori. In anni più recenti in Francia Goscinny, creatore di Asterix, ha scritto decine di libri sul Piccolo Nicolas, magistralmente illustrati dal vignettista Sempè, offrendoci una vivace e pungente cronaca della vita quotidiana di uno scolaro un po’ insofferente, alle prese con genitori, insegnanti, compagni di giochi, ecc. Adesso negli Stati Uniti Jeff Kinney ha scritto un libro, Diary of a Wimpy Kid, che letteralmente significa “buono a nulla” e che in Italia è stato tradotto in “schiappa”, un termine popolare usato per lo più per indicare un calciatore modesto assai. Il protagonista è Greg, un ragazzino come Giannino o come Nicolas, ma soprattutto come milioni di coetanei alle prese con i genitori, la scuola, i giochi, gli amici e tutti i problemi di una vita ancora apparentemente senza problemi. Il risultato? Un successo internazionale, milioni di copie vendute (almeno 300 mila solo in Italia) e un film in uscita il 27 luglio. Il testo si alterna con i disegni dello stesso Kinney, che talora ricordano quelli di Bill Watterson di Calvin&Hobbes, mentre la tematica e i comportamenti del piccolo Greg possono richiamare, secondo alcuni critici, il giovane Holden, un mito della letteratura americana. In realtà è possibile trovarvi punti di contatto col mondo dei Simpson, col Mister Bean televisivo o col Forest Gump cinematografico. Loro sono cresciuti, rispecchiano i problemi degli adulti, mentre Greg è un bambino che magari ragiona come un grande, ma vuole restare bambino, un po’ come Charlie Brown, al quale forse potrebbe assomigliare. (Articolo di Carlo Scaringi).