26 Maggio 2011 01:39

Asti, Follie & VideoGames

MoiseAsti2011Dal nostro inviato Paolo Moisello: Il mio record personale di resistenza ad un videogioco d’azione lo registrai alcuni anni or sono: cinque secondi netti! Avevo voluto provare la Playstation della figlia di un’amica e ricordo ancora l’espressione di infinita compassione con cui la bimba – età approssimativa quattro anni – accolse l’ingloriosa fine del mio avatar, spiaccicato da un lastrone di marmo intanto che tentava di valicare un ponte levatoio. Da allora il mio sodalizio con l’agone videoludico subì una brusca battuta d’arresto. Per quale motivo allora ho deciso di redigere il fotoreportage da una manifestazione che si chiama VideoGames Party? Le spiegazioni potrebbero essere molteplici e confido che un qualunque psichiatra di media abilità saprebbe trovarne di ancor più interessanti; per quanto mi riguarda metterei nel conto una buona dose di curiosità, una certa quantità di masochismo ed il desiderio mai del tutto placato di mettere il naso in quegli universi fantastici che si spalancano appena al di là del monitor e che – proprio a causa della mia inettitudine di player – non ho mai potuto esplorare. Capirete bene che, quando sei intento a dar la caccia ad un’orda di Cyber-Zombies mutanti, perder tempo ad ammirare il paesaggio, a gustare il raffinato design techno-dark degli ambienti o la rutilante flora aliena dell’asteroide maledetto può rivelarsi fatale… Ma allora perché – per la barba di Azathot! – perché i game-designers si ingegnano a costruire mondi tanto affascinanti quando sanno benissimo che i giocatori non potranno dar loro che una fuggevole occhiata fra un agguato, un massacro e il prossimo livello di carneficina? Una modesta proposta: perché non affiancare fra un livello di gioco e il successivo degli appositi intermezzi turistici dove non accade nulla ma si può tranquillamente esplorare – che so? – la stazione spaziale abbandonata, la jungla aliena o le pittoresche fogne radioattive di Racoon City? Vabbèhhh! Dopo questo inopportuno sfogo che denuncia inevitabilmente la mia non più giovine età passiamo oltre (al prossimo livello?). Devo ammettere che – ad onta dei miei preconcetti da vecchione – il VideoGames party si è rivelato assai interessante: una piacevole festa dove agli adulti che vagavano per l’ambiente con lo sguardo lievemente smarrito (e che si illuminava solo nelle vicinanze della sezione vintage con una deliziosa riproposta di Pac Man e vecchi giochini) si accostavano grintose schiere di adolescenti giustamente casinisti e legioni di pargoli perfettamente a proprio agio con ogni sorta di tecnologia. “Ho visto cose che noi, vecchi replicanti, non potremmo immaginare…” Forzati dello Shoot’em up (leggi “SparaTutto”) completamente assorti nei loro tornei virtuali… roba che, anche se fosse arrivata una delle tante apocalissi annunciate di recente dagli pseudo-media non li avrebbe smossi di un angstrom: al limite avrebbero alzato un sopracciglio e avrebbero congedato il Cacodemone di turno con un:  “Passa dopo ché devo finire il quinto livello!”… Giocatori di Calcio virtuale accompagnati da un telecronista in carne e ossa che ne segnalava a gran voce le prodezze… E poi pargoli, pargoli a legioni che combinavano l’ipercinetico entusiasmo dell’infanzia ( scorrazzando ovunque alla velocità della luce ) con l’assorta professionalità di chi ormai padroneggia il mezzo virtuale come (e più) della bicicletta! Lo confesso: dopo dieci minuti ero già stanco! Però qualcosa l’ho ottenuto: sbirciando da infiltrato da sopra le spalle dei tanti avventurieri virtuali, senza la preoccupazione del cacciatore di alieni o l’ansia da prestazione videoludica, ho finalmente potuto compiere la mia escursione turistica in quei favolosi universi virtuali, pieni di oscuri labirinti, antiche città vetero-futuristiche, asteroidi infestati e jungle extraterrestri! Vi chiederete se, alla fin fine, mi sono fatto tentare pur io e se ho finalmente migliorato il mio record-dei-cinque-secondi… Lo confesso: ci ho pensato! Ma poi il ricordo dell’ espressione di infinita compassione di quella bimba di qualche anno fa mi ha dissuaso! Il mestiere di cacciatore di Cyber-Zombies mutanti non fa per me! Spero che il fotoreportage dal VideoGames Party astigiano vi piaccia! Avrei voluto documentare anche la manifestazione gemella, che si è svolta nello stesso luogo: Hasta Cosplay ma imprescindibili problemi spaziotemporali hanno fatto sì che mi perdessi i giocosi e coloratissimi CosPlayers… Sarà per la prossima volta! – Foto con divertenti didascalie: click qui.