14 Maggio 2011 06:06

Topi a Venezia, un problema per Martin Mystère

MartinMareaOltre un secolo fa, nel 1910, è comparso il primo topo nelle nuvolette: era Ignazio, che George Herriman aveva inserito nella striscia di Krazy Kat. In seguito sono arrivati topi di ogni tipo, disegnati spesso da veri maestri del fumetto: innamorati un po’ delusi come Ignazio che si sfogava tirando mattoni contro Krazy Kat, simpatici come Mickey Mouse, passato con egual successo dall’animazione ai fumetti, dispettosi come Jerry che fa impazzire il povero Tom, nati entrambi dalla fantasia del duo Hanna-Barbera, perseguitati come i poveri ebrei, protagonisti di quel capolavoro che è Maus di Spiegelman, che gattacci nazisti vogliono distruggere. L’elenco ovviamente non è completo, perché mancano, per esempio, i topi famelici ideati nel 1963 da Lob (Jacques Loeb) e disegnati da George Pichard, che troviamo in Tenebrax, una storia apparsa qualche anno dopo su Linus, in cui un’orda di ratti abbandona le fogne di Parigi per portare terrore e ribrezzo prima nel metrò, poi nei boulevards parigini. I topi, o meglio i ratti e le pantegane, più voraci, prolifici e grossi di quelli di campagna, vivono a milioni nel sottosuolo (e non solo) delle città, anche a Venezia come BusterBrown-Venezia-Outcault-13-12-1908scopriamo nell’albo “La marea grigia” della collana che le edizioni Bonelli dedicano a Martin Mystère. Sceneggiata da Luigi Mignacco e disegnata da Paolo Ongaro con la passione e la partecipazione di chi è nato e vive da quelle parti, la storia è ambientata nella Venezia di oggi – scenario spesso frequente nel cinema e nei fumetti: già all’inizio del Novecento, Richard Felton Outcault vi aveva ambientato un episodio di Buster Brown – singolarmente invasa da orde di ratti assassini. Per il BVZM un viaggio nella città lagunare è sempre un piacere e risolverà il problema, dopo momenti inquietanti, ricchi di tensione. Nella prima parte non mancano riferimenti al passato, con richiami alla peste che devastò Firenze nel Trecento, di cui ha scritto anche Boccaccio nel Decamerone, ampiamente citato, e a quella che colpì Venezia tre secoli dopo, in una fusione tra la fantasia del racconto e la realtà, che fanno del personaggio creato quasi trent’anni fa da Alfredo Castelli un eroe quasi unico tra i fumetti. (Articolo di Carlo Scaringi).