5 Maggio 2011 17:30

Guido Martina padre del “Disney made in Italy”

scan039Se Gianluigi Bonelli è stato il massimo narratore dell’avventura, con decine di personaggi e centinaia di storie per lo più western (a dir le sue virtù basta un nome, Tex), non c’è dubbio che Guido Martina sia stato il più grande scrittore di storie disneyane. Anche in questo caso basta un nome, anzi un titolo: “L’Inferno di Topolino”. La storia – disegnata con straordinaria bravura da Angelo Bioletto, un illustratore prestato al fumetto – è stata talmente bella e coinvolgente che lo stesso Walt Disney permise, infrangendo una rigida quanto assurda regola, che i due autori firmassero questa parodia del capolavoro di padre Dante, pubblicata su Topolino tra la fine del 1949 e l’inizio del ’50. La coppia aveva già realizzato Topolino e il Cobra Bianco, poi, dopo l’Inferno, Topolino e i grilli atomici. Se l’esperienza di Bioletto col mondo disneyano si fermò a quelle tre storie, Guido Martina continuò a lavorare a lungo con i personaggi di Walt Disney. Nato il 9 febbraio 1906 a Carmagnola vicino Torino, Martina si è laureato in lettere e filosofia dedicandosi all’insegnamento, prima di trasferirsi a Parigi dove lavorò per cinque anni nel cinema, soprattutto come sceneggiatore. Tornato in Italia è entrato in contatto col mondo dei fumetti, in particolare con la Mondadori dove cominciò a lavorare traducendo e adattando i fumetti disneyani. Per lui quella fu un’esperienza preziosa perché lo mise praticamente in contatto con lo stile e lo spirito dei grandi maestri americani, come Floyd Gottfredson e Carl Barks, oggi riconosciuti come i massimi autori di Topolino e Paperino, ma a quell’epoca costretti all’anonimato. Da questi e altri autori, Martina ha ricevuto importanti messaggi, che gli sarebbero stati utili per sceneggiare le storie italiane nelle quali mescolava sempre il rigore della casa madre con la fantasia, l’ironia, l’inventiva italiane. Guido Martina è scomparso a Roma il 6 maggio del 1991 all’età di 85 anni dopo una vita trascorsa quasi interamente tra i fumetti. E’ impossibile elencare tutte le storie che ha scritto, oltre 1500 dicono le statistiche, per un totale che supera largamente le ventimila tavole e le centomila vignette. Cifre da capogiro, cui bisogna aggiungere le decine di parodie che ha sceneggiato, aprendo la strada a un filone proseguito poi da altri autori (Carlo Chendi, Luciano Bottaro, G.B. Carpi, Romano Scarpa, ecc.) che ha permesso a milioni di italiani grandi e piccoli di scoprire molti capolavori della letteratura mondiale, a partire dai Promessi sposi (per l’occasione divenuti i Promessi Paperi), e di scoprire finalmente se Renzo e Lucia si siano sposati, dato che a scuola non si arriva mai a leggere il romanzo per intero. Guido Martina si è cimentato con eguale successo anche nel campo western, creando il personaggio di Pecos Bill, uno dei più amati eroi della Frontiera, popolarissimo alla fine degli anni Quaranta, protagonista di 165 “Albi d’Oro”. Dopo quell’esperienza ha creato anche la serie Oklahoma, ricca di avventura, ma senza la fantasia e l’originalità del cow boy col lazo. Negli anni Ottanta Guido Martina si è ricordato di essere pur sempre un professore e ha scritto decine di volumi dell’Enciclopedia Disney e del Giro del mondo con Walt Disney, un altro grande successo editoriale, al termine di una vita di successi. (Articolo di Carlo Scaringi).