19 Aprile 2011 06:31

Disney tra elefantini e cani dalmata

Dumbo1Il 1941 fu un anno difficile per il mondo, con la guerra che stava prendendo una brutta piega e con l’aggressione a Pearl Harbour dietro l’angolo. Lo fu anche per Walt Disney che dopo lo straordinario successo di Biancaneve dovette affrontare due mezze delusioni, con un Pinocchio nel quale oltretutto gli italiani, affezionati ai disegni ottocenteschi di Chiostri, Mazzanti e Mussino, non si riconoscevano, e con Fantasia, film straordinario per musica e originalità di invenzioni, che era troppo in anticipo sui tempi. Pensò di rimediare mettendo in cantiere la buffa e poetica storia di un elefantino che si ostinava a voler volare, Dumbo appunto. Vive in un circo insieme alla sua mamma, maltrattata dai soliti uomini cattivi che la chiudono in gabbia, incuranti dei disperati pianti dell’elefantino. E’ una storia in fondo semplice, con la vita e i giochi del circo e Dumbo quasi ridotto al ruolo di ragazzo di bottega, consolato solo da un topino suo amico. Un giorno impara a volare e diverrà subito la stella del circo, quasi come il brutto anatroccolo che si scopre cigno. La lavorazione fu travagliata da un lungo sciopero degli animatori, che Walt Disney tentò invano di stroncare con minacce varie. Il film fu un successo e “Time”, uno dei settimanali più prestigiosi degli States, gli dedicò la copertina nel numero uscito 101-1il 7 dicembre 1941, il giorno di Pearl Harbour. All’interno non veniva mai citato il nome di Walt Disney, che andò su tutte le furie. Ma la colpa era solo sua, perché aveva affidato al suo staff tutte le fasi della lavorazione, non credendo nella validità della storia. Anche i grandi, ogni tanto sbagliano. Non avrebbe sbagliato invece nel 1961 con “La carica dei 101”, un film ispirato a racconto lungo di Dodie Smith, pubblicato nel 1956 su un settimanale femminile. La storia, ancora una volta, è semplice: una coppia di cani dalmata, Pongo e Peggy, con l’aiuto di un cane lupo poliziotto e di altri amici, vanno in cerca della loro cucciolata, rapita da due scagnozzi al servizio di Crudelia De Mon, una signora malvagia più che bella, una vera dark lady, simile a Marlène Dietrich, che vuole farsi una pelliccia con le pelli di dalmata. Pongo e Peggy scoprono il canile-lager e liberano i cani: alla fine saranno 99, e s’impadroniscono della città dopo la fuga della signora cattiva. Il film è ricco di trovate, di tanti colori e di belle canzoni. In mezzo a quest’esercito di cani ci sono anche altri animali che li aiutano, dal Colonnello che è un vecchio cane saggio, al sergente Tibs, che è un gatto di campagna, dal Capitano, un cavallo, alla Duchessa e alla Principessa, cagnoline d’alto lignaggio. Insomma, in questo piccolo mondo canino si ritrova molto del grande mondo degli uomini, con i loro vizi, tanti, e le loro poche virtù. (Articolo di Carlo Scaringi).