9 Aprile 2011 17:30

CotB 2011: premio alla carriera a Warren Spector

Rapallo – Il premio alla carriera di quest’anno, a Cartoons on the Bay, va a Warren Spector, notissimo autore di videogiochi. Presenziano al panel Roberto Genovesi, Gianfranco Cordara (Creative Director, Global Magazines, Disney Publishing Worldwide) e Marco Accordi Rickards (Editorial Committee Cartoons on the Bay). Spector, che è il più giovane premo alla carriera di Cartoons on the Bay, non arriva direttamente dal mondo del cartooning, ed è quindi, come de Sousa, un premiato atipico. L’autore statunitense commenta il premio («sono onorato di ricevere questo premio, in passato assegnato a figure come Roy Disney, Gene Deitch, Don Bluth e Mauricio De Sousa, e il fatto che ciò accada a così poca distanza dall’uscita di Disney Epic Mickey rende il tutto ancora più speciale. La mia speranza è che ciò rappresenti non solo un importante momento per la mia carriera, ma anche l’inizio di cose sempre più grandi»), e si racconta a 360°: da giovane pensava che sarebbe finito a fare film, ma si è reso presto conto che c’erano molte persone molto più brave di lui. Abituato a lavorare su properties originali (Underworld, System Shock, Deus Ex, Savage Empire…), Spector si è recentemente dovuto approcciare a un personaggio celebre e radicato nell’immaginario collettivo di persone di tutto il mondo: Topolino, il personaggio principale della Walt Disney: Spector è onorato di essere arrivato a lavorare su un’icona come Topolino (i primi cartoni animati che ha visto erano proprio Disney!), e si dice entusiasta dell’esperienza incredibile («L’eccitazione di poter accedere all’archivio storico e mettere mano sui primi materiali mi faceva saltare sulla sedia come un bimbo. Allo stesso tempo la pressione era molta e l’aspettativa altissima. È stata una vera sfida che spero di aver vinto»). Chiusa la parentesi Epick Mickey (lavoro più recente di Spector), si è passati ai suoi vecchi lavori: dallo strano effetto nel rivedere i più vecchi («Eravamo così orgogliosi della grafica, ma, vista oggi, è terrificante!»), e si conclude con un discorso legato, più in generale, all’apporto di Warren Spector all’universo videoludico: i suoi contributi sono stati fondamentali nel processo che ha reso i videogame quell’opera complessa che oggi conosciamo. Una delle ultime, ma più interessanti, considerazioni del panel è a proposito della moralità e della tematica della scelta, nei videogiochi di Warren, che dice di non voler giudicare, né inserire valori morali nelle storie, bensì instaurare un dialogo. Un esempio: se ci sono dei terroristi da sconfiggere, gli si può sparare immediatamente, ucciderli al volo, e risolvere subito i problemi. Oppure si può tentare una via meno immediata. Non c’è una scelta giusta e una sbagliata: qualcuno si comporterebbe in un modo, qualcun altro no. Quello che Warren tiene a specificare è che in ogni suo videogioco lui tenta di mettere il giocatore a una domanda: «la situazione è questa, tu cosa vuoi fare?», il tutto senza giudizi di valore. Una serie di scelte morali, poste sul cammino del videogiocatore, che deve reagire seguendo istinto e riflessine.  Un’ulteriore approfondimento su una figura di straordinaria importanza, nonché oratore affabile e divertente.