9 Aprile 2011 16:45

CotB 2011: Method Animation studio internazionale dell’anno

Rapallo – La giornata dedicata alla cross-medialità a Cartoons on the Bay si apre con la premiazione dello studio internazionale dell’anno. Il premio, lo scorso anno andato ad Ankama, rimane in Francia, ed è assegnato a Method Animation. Lo studio, diviso in più sezioni, si occupa non soltanto di animazione, ma anche di cinema e videogame.  Aton Soumache, fondatore e CEO dello studio, racconta brevemente l’esperienza accumulata in questi anni, separandola in tappe fondamentali. Nel 1996, Method Animation inizia a occuparsi di cortometraggi, e procede in questa direzione fino al 1999, quando iniziano i progetti animati più consistenti, puntando molto sull’utilizzo di nuove tecnologie, lavorando perlopiù in CG. Un breve ma incisivo showreel mostra quelli che sono i prodotti per cui lo studio è più conosciuto (Pinky & Perky, Iron Man), e altri progetti, più o meno recenti, ma molto interessanti, tra cui: Le Petit Prince, Renaissance, Skyland, Free Fonix, Mikido, Le gnoufs. Particolarmente degno di nota è Chaplin, serie di brevi episodi (11′ ciascuno) ispirati ai primi cortometraggi di Charlie Chaplin. L’idea è nata grazie alla grande carica di umorismo dei corti, che riescono a far ridere senza l’utilizzo di parole, e hanno dinamiche già di per sé molto vicine al medium animato. La base di partenza è un what if, ovvero il tentativo (riuscitissimo, a giudicare dall’episodio proiettato) di immedesimarsi in Charlot, e capire come si sarebbe comportato con le innovazioni della vita moderna. La serie risulta, da quel che si può vedere, efficace, e molto vicina, in quanto a poetica e risultati, ai corti del genio della cinematografia. Il discorso termina con un’analisi di ciò che vuol dire, oggi, lavorare a prodotti di entertainment, in un mondo in cui le storie devono diventare grandi brand, properties che vengono declinate su più media. Quando si lavora su properties molto famose (l’esempio fatto è quello di Iron Man, piuttosto che Il Piccolo Principe), poi, è tutto più complesso, e ci si deve muovere con attenzione e rispetto, pur partendo dal presupposto che si deve variare qualcosa, rispetto al prodotto originale, pur mantenendosi a tono. In media, sei mesi di lavoro sono necessari per la sola progettazione per la trasformare di una storia «semplice» in una storia per più piattaforme. L’incontro si conclude con l’anteprima del lungometraggio che uscirà in Francia a maggio (distribuito da Warner Bros.), The Prodigies, film ambientato in una Parigi futuristica, che vede l’apporto, nella creazione dell’universo, di Viktor Antonov (già noto per Half Life).