7 Aprile 2011 20:15

CotB 2011: focus on Brazil

Rapallo – Il paese ospite al festival di quest’anno è il Brasile: la scelta viene presentata tramite una tavola rotonda cui ha partecipato la numerosa delegazione verdeoro presente nel Tigullio. Dopo un’apertura di Roberto Genovesi, sono intervenuti Aida Queiroz (Direttore del Festival Anima Mundi), Marco Altberg (Presidente dei Produttori Televisivi Indipendenti Brasiliani), Silvio Da Rin (TV Brazil Executive Manager International Affairs), Francisco Mistrorigo (TV Pinguim Partner/Direttore e vicepresidente dei Produttori Televisivi Indipendenti Brasiliani), Andre Breitman (Presidente 2d Lab President), Giovanni Giuliano (Presidente GIG Italia Entertainment). La premessa da cui prende il via il discorso è una considerazione su quanto il cinema brasiliano sia storicamente legato all’Italia, e, nello specifico, alla Regione Liguria: proprio a Santa Margherita Ligure, nel 1965 il giovane cineasta Glauber Rocha ha presentato per la prima volta il suo manifesto sull’estetica della fame, che ha gettato le basi programmatiche per quei film che, negli anni Sessanta, hanno rivoluzionato il cinema brasiliano. L’animazione brasiliana è cresciuta molto e molto rapidamente, negli ultimi vent’anni, ampliando anzitutto il proprio campo d’azione. Le tecniche d’animazione erano utilizzate in Brasile, fino a circa vent’anni fa, soltanto per la pubblicità e per (pochi) cortometraggi. Nell’ultimo decennio, in particolare, v’è stata una svolta; vengono snocciolati così alcuni numeri: a oggi vi sono almeno 12 serie televisive in corso di produzione (coproduzioni internazionali), e alcune di queste sono già state presentate in altri paesi; nel 2004 è iniziata una serie che è già stata presentata in 120 paesi nel mondo; le opere che si scrivono al festival Anima Mundi sono più di 1.500. La crescita del mondo dell’animazione brasiliana è dunque imponente: operativamente parlando, cos’è successo? È stata fondata un’associazione a livello nazionale, e il governo ha compreso l’importanza del movimento, non soltanto per l’indotto generato (posti di lavoro, quindi), ma anche per l’importanza che un prodotto animato può assumere per la formazione della cittadinanza. A causa di un cambio di governo, solo una parte dell’imponente programma di finanziamenti (400 milioni di dollari tra fondi e sgravi fiscali!), ma con il nuovo cambio di governo del gennaio 2011 pare che il progetto riprenderà. A oggi, in virtù di ciò che è già stato fatto, la programmazione televisiva brasiliana prevede 40 ore settimanali di programmi per un pubblico giovanile; di questi, addirittura l’80% è prodotta in Brasile. Tutti gli interventi dei relatori sono volti a dipingere un ritratto preciso di una realtà in cui la lungimiranza di un ente governativo ha favorito lo sviluppo di un intero settore.