7 Aprile 2011 06:00

Anonima Fumetti presenta Rovero in mostra

omnia 00Riceviamo dall’Anonima Fumetti: Omnia, patrocinata dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, con l’organizzazione dell’Anonima Fumetti, è una mostra itinerante in tre tappe. La prima, appena conclusasi con successo, si è svolta presso la Sala Nuova del prestigioso Reial Cercle Artistic di Barcellona. La seconda, toccherà la Galleria Il Basilisco di Genova, dal 31 marzo al 23 aprile, per poi spostarsi, dal 27 maggio al 24 giugno, al Circolo degli Artisti di Torino. Il catalogo, a cura della critica Ivana Mulatero, contiene testi del curatore Joan Abellò Juanpere e di Silvana Morino. La mostra si protrarrà fino al 23 aprile con i seguenti orari: da martedì a sabato 10.00|12.30_16.00|19.00 e il giovedì 14.30|19.00. Info: www.pierpaolorovero.com – www.ilbasilisco.info – Apertura: da martedì a sabato 10.00|12.30_16.00|19.00 – giovedì 14.30|19.00. Giovedì 31 marzo, alle ore 18, presso la Galleria Il Basilisco in piazza della Maddalena 7, inaugura OMNIA, la personale diomnia01Pierpaolo Rovero, giovane artista figurativo torinese. Un’incessante riflessione sull’identità delle persone e il loro continuo divenire è il fil rouge che accomuna le TRENTA OPERE esposte in questa prima antologica a lui dedicata e che presenta i quadri più significativi delle varie serie – Annabelle, Alma, Amy, Rebecca , Babette e Lipstick – realizzate da Rovero a partire dal 2007. Un accumulo vertiginoso di oggetti – case, libri, vestiti, calze, scarpe, pentole, botti e bottiglie – per sondare il molteplice significato delle cose, ma anche TRENTA CONTENITORI, o per meglio dire “corpi”, che nel loro utilizzo quotidiano, svelano la presenza di un “io” che li riempie e li anima. La linea pulita, nitida e chiara di Rovero, traccia un’immagine in movimento che diventa narrazione e che colpisce l’immaginario, restituendo un mondo fatto di tante protagoniste e di singole storie perché ogni nome svela sempre un’identità e una vita che meritano di essere raccontate. “Annabelle, Alma, Amy, Rebecca e Babette. Cos’hanno in comune questi nomi di donna così letterari, cinematografici e biblici? Essenzialmente la pittura di Pierpaolo Rovero – sottolinea la critica Ivana Mulateroche ha la fisionomia di una fanciulla dalle calze a righe rosse, a volte con scarpe a punta del medesimo colore e dal tacco alto, altre volte vestita casual e con capelli sciolti, della quale non è mai dato vederne il volto. […] Per Roveomnia 02ro infatti, la pittura si esibisce nella lucentezza e nella levigatezza, briosa, vivace e luminosa, delle forme colorate di Annabelle, Alma, Amy, Rebecca e Babette”. Questo accumulo di oggetti di uso quotidiano, la ripetizione delle forme all’infinito, il continuo rovesciamento di prospettive tra un interno ed un esterno e i colori suadenti e allegri, riempiono lo spazio del dipinto, lo animano quasi a lasciar presagire che esista qualcos’altro oltre il quadro. Il risultato è un’immagine che ha la pretesa di essere narrativa e che, se pur carica, non risulta mai satura, grazie alla capacità di sintesi e di astrazione progressiva dei dati, proprie della tecnica del fumetto in cui Pierpaolo Rovero si cimenta dal 1996. La serie di Babette, come del resto altre opere dell’ultimo anno, somnia 03ono state anche l’occasione di sperimentare ulteriori possibilità espressive della tecnica undercolor inventata con l’amico Dario Lorenzi, il quale la definisce in questo modo: “…una tecnica artistica che combina intervento manuale ed elaborazione digitale. La prima fase di lavorazione prevede uno studio preparatorio a matita. Il disegno viene poi acquisito digitalmente per poter essere ridisegnato e colorato al computer. Una volta stampato in copia unica il file di origine viene distrutto, impedendone in questo modo qualsiasi altra riproduzione. La stampa viene elaborata a mano attraverso l’uso di solventi che ammorbidiscono il colore e ne consentonol’asportazione con un pennino. Per garantire una migliore luminosità e protezione l’immagine viene plastificata e poi montata su un supporto rigido. Alcune aree sono poi dipinte a pennello con smalti lucidi per ottenere contrasti di luminosità”.