6 Febbraio 2011 07:15

Attilio Micheluzzi, un artista di frontiera

MicheluzziLittleNemoAttilio Micheluzzi è stato sempre un isolato, un disegnatore di frontiera, quasi un eterno profugo, prima in fuga dall’Istria, dove era nato nel 1930, passata alla Jugoslavia di Tito dopo la guerra, poi in giro per l’Italia, quindi la scoperta dell’Africa, fino all’approdo in Libia dove era un apprezzato architetto. Quando Gheddafi, negli anni Settanta, espulse gli italiani, tornò a Napoli, non riprese a tempo pieno il lavoro di architetto, ma scoprì di saper disegnare non solo progetti e palazzi, ma anche fumetti, con belle storie da raccontare. E’ morto ancora giovane nel 1990 e l’anniversario è stato quasi Micheluzzi Giapponeignorato dal circo delle cento mostre, più commerciali che culturali, che si svolgono in Italia. L’isolamento si è interrotto in queste settimane con la pubblicazione del libro catalogo di Santo Alligo che illustra la mostra aperta fino al 12 febbraio presso la libreria Little Nemo di Torino. I francesi, sempre attenti al fumetto di qualità, hanno infine premiato in questi giorni Micheluzzi, riconoscendo in pratica le sue grandi doti di narratore di storie di ambiente bellico. Arrivato al fumetto nel 1972, e nascosto all’inizio BARONE ROSSO Scontro Aereo 8dietro l’esotico pseudonimo di Igor Artz Bajeff, Micheluzzi ha debuttato sul Corriere dei Ragazzi, con racconti e biografie di personaggi storici, spesso su testi di Mino Milani (uno scrittore al quale il fumetto deve molto), prima di affrontare cicli e personaggi di maggior spessore, come Capitan Eryk, creato dalla coppia Ruggero Giovannini e Claudio Nizzi, e poi proseguito da Micheluzzi, come Johnny Focus, un giornalista che si trova sempre nei posti caldi del pianeta, e soprattutto Petra Cherie, aviatrice, avventuriera, un po’ spia, che vive intriganti vicende negli anni afghanistan-1della prima guerra mondiale e seguenti. Micheluzzi ha disegnato a lungo per il Giornalino, ma anche per altri editori e riviste di prestigio, come quelle della Milano Libri, della Comic Art o di Bonelli, creando altri personaggi e altre storie (Marcel Labrume, Air Mail, Rosso Stenton, ecc.), ma soprattutto raccontando vicende umane e di guerre, in cui uomini coraggiosi, belle donne, Johnny Focus Ostaggio 1aerei un po’ traballanti in cielo erano i protagonisti quasi fissi. Al di là degli opposti caratteri, uno fin troppo riservato l’altro aperto e compagnone, tra Micheluzzi e Hugo Pratt ci sono dei punti di contatto, non solo perché entrambi hanno vissuto e amato l’Africa, ma anche nella costruzione delle storie, sempre curate fin ai minimi particolari, soprattutto nelle ricostruzioni storiche. Le donne di Micheluzzi (Petra Cherie e le altre) ricordano talvolta la Valentina di Crepax, ma sono più vestite, più eleganti, più raffinate, mentre per la cura che ha sempre mostrato nel disegnare aerei e auto d’epoca, Micheluzzi richiama il Caesar degli anni Trenta. Ma in ogni caso, è sempre stato solo se stesso, uno straordinario disegnatore e un grande romanziere per immagini. (Articolo di Carlo Scaringi).