15 Novembre 2010 01:58

Anche Topolino nella Legione Straniera

Thanks to LeoGoriOrmai la Legione Straniera sopravvive in pratica solo per la parata del 14 luglio agli Champs-Elisées di Parigi. Ma nei decenni prima e dopo il secondo conflitto mondiale ha svolto un ruolo importante in difesa del colonialismo francese in Algeria e in Indocina, oltre ad aver spesso accolto individui compromessi col fascismo o col nazismo, nonché vari avventurieri e avanzi di galera. Ma per un certo periodo la Legione è stata ammantata quasi da un’aureola di romanticismo e di avventura, creata da romanzi e film ormai passati alla storia, del cinema e del costume. Pellicole come Marocco o Beau Geste, interpretate entrambe da Gary Cooper, hanno resa famosa la Legione Straniera e un fumetto come Cino e Franco (soprattutto con il ciclo “Sotto la bandiera del re della giungla”) ne hanno ampliato la conoscenza fra i giovani. In questo clima anche Topolino ha subito il fascino di beaugestequesto mondo esotico, così lontano dal clima metropolitano di molte sue avventure. E infatti lo troviamo protagonista di una lunga storia (Topolino agente della polizia segreta, traduzione un po’ approssimativa dell’originale Mickey Mouse joins the foreign Legion), ideata e disegnata da Floyd Gottfredson. La storia si compone di 120 strisce apparse fra il 23 marzo e l’8 agosto del 1936 e si svolge in larga parte nella Legione Straniera dove Topolino è finito inseguendo un poco di buono del governo americano che aveva trafugato i piani di un nuovo cannone. La seconda guerra mondiale era ancora lontana, ma il clima prebellico è già mickey-foreign-legiondrammaticamente presente in molte strisce di quel periodo. Per recuperare il progetto del cannone, Topolino si arruola nella Legione Straniera, dove si era rifugiata la spia traditrice, e dove s’imbatte nel solito Gambadilegno, qui nel ruolo di un sergente in combutta con uno sceicco ribelle. La storia e i personaggi hanno una chiara colorazione parodistica, a partire dal nome di Gambadilegno, diventato Beau Ghest, con ovvio riferimento al film. Ma il vero “cattivo” è Grillo Grifi, o Gilletto Falchetto, come venne argutamente tradotto in italiano l’originale “Trigger” Hawkes, ovvero il traditore che vende al nemico il progetto militare. Trigger vive solo in questa avventura, anche perché alla fine verrà catturato da Topolino, ma il suo comportamento è sempre MickeyLegionAbbevillePress1981dignitoso e, se così si può dire, combatte con lealtà, a differenza del subdolo Gambadilegno. La storia, infine, ha anche il merito di dissacrare il mito della Legione, perché Topolino, quando si trova a pelar patate, si accorge che in fondo la Legione Straniera non offre quella “romantica avventura” che aveva sognato. E anche questo è un merito crockche va riconosciuto al fumetto. Negli anni Settanta la
Legione Straniera è stata messa in caricatura dalle strisce di Crock, una serie scritta da Don Wilder e disegnata da Bill Rechin, e ambientata in un deserto africano che ricorda il campo militare di Beetle Bailey. I protagonisti sono i classici uomini in divisa, raffigurati con ironia, dal capitano ambizioso al soldatino sfortunato, dai beduini infidi alla ragazza in cerca di marito, il tutto arricchito da un cammello parlante e dalle periodiche apparizioni di una pattuglia sperduta nel deserto. C’è maggior realismo invece ne “L’uomo della Legione” di Dino Battaglia, pubblicato nel 1977 nella prestigiosa collana “Un uomo un’avventura” edita da Bonelli, e nella serie “Qui la Legione” di Robin Wood e Garcia Duran apparsa nel 1982 su Skorpio. (Articolo di Carlo Scaringi).