14 Novembre 2010 01:55

Scriveva quel che vedeva: per questo è morta

AnnaBeccoGialloSi parla di Anna Politkovskaja, che ora è anche protagonista di un fumetto che la racconta. Opera di Francesco Matteuzzi ed Elisabetta Benfatto, con prefazione di Ottavia Piccolo, così viene presentata dall’editore Becco giallo: “Anna Politkovskaja, giornalista tenace e scrittrice appassionata, nasce a New York da genitori sovietici il 30 agosto 1958. Nei suoi articoli e nei suoi libri non ha esitato a condannare il Governo e l’Esercito russo per lo scarso rispetto dimostrato nei confronti dei diritti umani e dello stato di diritto. Conosciuta in particolare per i suoi reportage sulla Cecenia e per la sua vigorosa opposizione a Vladimir Putin, Anna Politkovskaja – più volte minacciata di morte – viene assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006. L’unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede”. La storia, si sa, non può essere allegra, il finale della vita della giornalista è inesorabilmente tragico, oltre che schifosamente ingiusto. Era la giornalista che del grande amicone di Berlusconi, Putin, scriveva “Questa è la Russia di Putin, un uomo dell’ex KGB che riorganizzato la struttura statale sulla base di quella militare. Il nostro nuovo Zar”. Una di quei giornalisti coraggiosi, naturalmente invisi ai Potenti Malvagi e ai loro servi. Il libro ha anche un blog dedicato, che potete visitare facendo click qui, dove troverete molte altre informazioni, sulla giornalista e sul fumetto.