4 Novembre 2010 01:36

Quarant’anni fa il tramonto del “Vittorioso”

il vittoriosoNato all’inizio del 1937, il “Vittorioso” ha attraversato un lungo periodo della storia italiana, prima di scomparire – alla fine dell’ottobre del 1970 – perché, ormai, aveva fatto il suo tempo. Si potrebbe dire che è stato “ucciso” dal Sessantotto, ma forse è eccessivo, anche perché il settimanale ne aveva in qualche modo anticipato gli effetti trasformandosi in un più giovanile “Vitt”, aperto anche a fumetti stranieri (Tintin, Braccio di Ferro, L’impero di Trig, ecc.) o moderni. Per lungo tempo il Vittorioso restò legato al mondo cattolico, proponendo – soprattutto nei primi anni – storie in cui i vittorioso1contenuti religiosi e morali si mescolavano col clima del regime. In quegli anni, e anche nel dopoguerra, il settimanale raccoglieva quasi tutti i migliori autori italiani, da Caprioli a Craveri, da Chiletto a Caesar, che era altoatesino (si chiamava Kurt Awai, ma preferì adottare uno pseudonimo “imperiale” come Caesar), a Canale, tutti singolarmente, e forse involontariamente, uniti dalla stessa “C” iniziale. Il periodo migliore del Vittorioso è coinciso vittorioso8con gli anni di Jacovitti, che su quel giornalino debuttò nell’ottobre del 1940 con una storia (Pippo e gli inglesi) che ovviamente rifletteva lo spirito dell’epoca, secondo il celebre Jac. Se Jacovitti con i suoi strampalati personaggi – i mitici 3 P, Cip l’arcipoliziotto, l’imprendibile ladro nero Zagar, la signora Carlomagno, ecc. – portava massicce dosi di umorismo, il filone avventuroso era curato da Gianni De Luca, Lino Landolfi, Polese, Giovannini, D’Amico, Brasioli e altri bravi autori. Ma a quanto sembra non era sufficiente, perché il Vittorioso doveva lottare contro una concorrenza sempre più forte, non solo Topolino e il Corriere dei Piccoli (che cominciava già ad avere i suoi problemi), ma anche i tanti albi, a striscia e no, con eroi subito popolari, da Tex a Pecos Bill, ecc. A questo punto cominciò il declino, lento ma inesorabile. (Articolo di Carlo Scaringi).