16 Ottobre 2010 13:00

Zombillenium: quando il fumetto lascia un buon sapore!

Questa mia recensione è un’ anteprima assoluta per afNews. Normalmente mi occupo di vignette e satira, ma questo fumetto mi è talmente piaciuto che mi è venuta voglia di parlarvene… e non è escluso che in futuro vi proponga qualche altra mia considerazione da lettore appassionato.

Avete presente quella sensazione che si prova quando, dopo aver gustato un buon caffè al mattino, ci si ritrova – magari ore dopo, nel tardo pomeriggio – a riassaporare quel caffè che ci h atanto deliziati e a pensare: “Uèh! Ma che ‘bbello cafè che me so’ ‘bbevuto stammatina” ? Bene, è la stessa sensazione che sto provando ora, mentre mi accingo a scrivere questa recensione di Zombillenium di Arthur de Pins, un fumetto che ho gustato alcune ore fa e che ho volutamente lasciato sedimentare nel mio apparato fumettistico-gustativo… Ci sono storie – romanzi, film, fumetti, fiabe… – che tentano di conquistarci con effetti speciali, pentolate di colori sgargianti, splash pages a tutta birra, onomatopee cacofoniche e sangue-esplosioni-frattaglie a iosa… per poi spegnersi nel nostro immaginario pochi minuti dopo il fatidico The End… Zombillenium NON fa parte di questa categoria. Il lavoro di Arthur de Pins è di quelli che lasciano un ottimo sapore! Non commetterò l’errore di spoilerare la storia, anche se – soprattutto per un chiacchierone entusiasta come il sottoscritto – la tentazione è forte. Dirò soltanto che, a dispetto del titolo splatteroso, che evoca zombesche immagini da fine-di-mondo, questa Storia di Mostri riesce a toccare contemporaneamente le corde della poesia, dello humor nero, della fiaba e dell’avventura. La storia – in estrema sintesi – racconta le vicissitudini di  Aurelien Zahner, che dopo un catastrofico quanto disperato tentativo di rapina, viene investito da un’auto piena di mostri, muore sul colpo e si ritrova assunto a tempo indeterminato nell’incredibile Luna Park chiamato Zombillenium, dove i terrificanti freaks NON sono attori travestiti ma… mostri veri! Gli impiegati di Zombillenium sono mostri classici: vampiri, licantropi, streghe, demoni e – naturalmente – zombies ma l’arte di Arthur de Pins ce li mostra – pur senza snaturarli – nella loro dimensione più quotidiana, conferendo loro una simpatia, uno humor e un’ umanità impareggiabili. Non abbiamo a che fare con i soliti, insulsi babau, ma con personaggi-persone che si arrabbiano, scherzano, si prendono in giro, hanno paura di essere licenziati… pur mantenendo intatte le rispettive connotazioni fantastiche. Per fare un paragone, riesco solo a pensare alla folle normalità della Famiglia Addams, ma anche in questo caso il parallelo è giocoforza incompleto. Il tratto, ironico e stilizzato ma mai freddo, sostiene ed è sostenuto dalla narrazione senza inutili pesantezze. Una linea grafica che va dritta al cuore… o, se preferite, alla jugulare! Zombillenium NON è un trucido fumetto de’paura e neppure una leziosa parabola buonista. Forse, come tutte le storie veramente buone, non ha la necessità di inscatolarsi in una qualche categoria pre-definita: semplicemente svolge la sua trama, lascia che i suoi personaggi – mostri, umani, freaks e streghe – si aggirino con spavalda ingenuità per le vie, i viali e i padiglioni della narrazione, proprio come noi lettori ci lasciamo coinvolgere dalla storia di Zombillenium. Che altro aggiungere? ZombilleniumGretchen è il primo di tre volumi edito da ReNoir Comics, e sarà presente in anteprima a Lucca Comics & Games. Per godervi un booktrailerdell’opera cliccate QUA. Una serie di considerazioni – a opera del traduttore e collega redattore su afNews – sono, invece, QUI . Buona degustazione!