Così titolano Le Nouvel Observateur e Le Parisien, rispettivamente un grande settimanale e un grande quotidiano della terra di Asterix (sì, in Francia i giornali parlano di fumetti tutti i giorni). La domanda è posta in occasione dell’uscita di tre bandes dessinées che trattano soggetti alquanto sensibili: da una parte Hitler, dall’altra il ramadan. Il Nouvel Obs ci spiega come Pieter De Poortere, con il suo "Le fils d’Hitler", si prenda gioco del pazzo carnefice tedesco e di Eva Braun, ma anche dei partigiani, degli Alleati e di Churchill. Il giornale parigino racconta dell’editore BDouin (gioco di parole tra "BD" e "beduino") che ha pubblicato un fumetto umoristico sul nono mese del calendario musulmano, "Le mois sacré du Ramadan", di Norédine Allam e Greg Blondin. Allam, insieme a Fateh Kimouche, pubblica anche un altro divertente fumetto on line, ADABéo, strutturato a mo’ di quiz che risponde a domande del tipo "cosa fare quando un bell’uomo, già visto alla moschea, mi ammicca al parco?". Sembra di essere lontani duemila anni rispetto a quando le caricature di un giornale danese scatenarono le ire e la violenza di alcuni integralisti [click qui e qui e qui]. Insomma, sì, purché sia ben fatto, si può ridere di tutto. [Articolo di Alessandro Neri]