Tecnologie sempre più avanzate arrivano (lentamente) persino nella tecnologicamente arretrata Italia, in cui persino la base (la banda larga) fatica a farsi strada. Il Museo del Fumetto, come avete letto qui, si dota di strumenti all’avanguardia (e al prossimo giro un’altra tecnologia farà dimenticare persino l’iPad, che, in fondo, è solo una tappa intermedia prima della “carta elettronica”). Tutte cose che solo un po’ di anni fa erano nel novero della fantascienza. E i fumettisti che fanno? Tengono il passo e applicano la loro sconfinata fantasia ai nuovi orizzonti che nuovi supporti consentono e consentiranno? Di solito è così, ma ora la sfida si sta spostando ancora più in là. Non basta la possibilità di veleggiare su supporti fisici e digitali d’ogni tipo, di poter anche giocare, se lo si desidera davvero e quando la cosa sia veramente funzionale alla narrazione, col sonoro e con un po’ di movimento: la tridimensionalità è alle porte. In effetti è una tecnologia che, quando arriverà in Italia, sarà già anziana altrove, ma rappresenta comunque una bella nuova sfida. La tecnica olografica (che consente di usare solo i propri occhi, senza occhialini, per vedere in 3D) abbinata a smartphone, televisori e quindi monitor in generale, potrebbe aprire nuovi spazi al racconto fumettistico. Non ci mancherà certo la fantasia per sfruttare con estro anche questo nuovo supporto. Certo che di strada, dalle pareti delle grotte, ne abbiamo fatta, eh?