26 Luglio 2010 01:18

Bugs Bunny, un rivale per Topolino?

Bugs1 Ci sono alcuni personaggi, dell’immaginario o della realtà, diventati famosi per una frase. Il pensiero va fatalmente al “Che ci azzecca?” di un politico. Ma nel passato ci sono stati altri esempi, come l’intercalare del canarino Titti – l’oggetto, neppure tanto oscuro, del desiderio di Silvestro – che ripete fino alla noia, con la sua vocetta infantile, “Mi sembla d’avel visto un gatto”. Prima di Titti è arrivato nell’affollato zoo dell’animazione anni Trenta, il coniglio Bugs Bunny che in un cortometraggio del 1940, “A Wild Hare” di Tex Avery si guadagnò subito una candidatura all’Oscar, forse per merito di una battuta – “What’s up, Doc?”, “Che succede, dottore?”, o alla romana Bugs2 “C’accade, dotto’?” – che diverrà l’intercalare preferito del celebre coniglio (o leprotto?). In realtà Bugs Bunny era apparso sullo schermo già nel 1938, in un ruolo di contorno in un’avventura di Porky Pig, il porcellino balbuziente gran cacciatore di conigli. Il regista di quel filmetto si chiamava Bugs Hardaway, ed è passato alla storia per aver dato, più o meno volontariamente, il nome al nostro coniglio. La sua origine è stata ancora più laboriosa, e l’ispirazione venne a Bob Clampett – uno dei suoi quattro padri, insieme a Tex Avery, Chuck Jones e Fritz Freleng – vedendo il film di Frank Capra, “Accadde una notte”: fu colpito dalla scena in cui Clark Gable sgranocchia una carota mentre fa l’autostop insieme a Claudette Colbert. La trasferì in un cartone animato, e nacque quel divoratore di carote che è diventato Bugs Bunny. Nel corso degli anni gli animatori della Warner Bros – uno dei colossi dell’animazione, insieme alla MGM di Hanna e Barbera e la Walt Disney – hanno affiancato al coniglio altri personaggi, egualmente popolari e originali, dal gatto Silvestro all’imprendibile Road Runner, Beep-Beep per gli amici, Bugs3 lo struzzo superveloce contro cui si infrangono tutte le maccchinose trappole di Vil Coyote, dal papero nero Daffy Duck agli umani Yosemite Sam ed Elmer Fudd, cow boy il primo, cacciatore il secondo. Ma nessuno ha raggiunto la carica umoristica, dissacrante, perfino un po’ violenta del coniglietto che ha dato un grande impulso alla produzione di carote. Forse non è riuscito a sconfiggere Topolino, come speravano alla WB, ma ha offerto straordinari momenti di divertimento a grandi e piccoli di ieri e di oggi. (Articolo di Carlo Scaringi).