Laurent de Froberville, il direttore del bel Museo Hergé (museo privato, di proprietà di Fanny Vlamynck, vedova di Hergé, e del suo attuale marito, Nick Rodwell), così si esprime: “Siamo soddisfatti, abbiamo avuto in questo primo anno più di centomila visitatori. Ciò corrisponde proprio al desiderio di Fanny Rodwell di cominciare molto dolcemente, per avere il tempo di far conoscere il museo…”. Ah, allora… se son contenti così, va bene. L’investimento fatto è stato di quindici milioni di euro solo per aprirlo, cui aggiungere tutte le spese continue per tenerlo in piedi. Basta far due conti per capire che 100.000 visitatori (paganti: 9.50 euro a persona a tariffa piena) sono decisamente pochini e che anche la cifra “auspicata” da Fanny per il prossimo anno (200.000) non cambierebbe per nulla la situazione. Ma non importa, il direttore chiarisce che “Se Fanny Rodwell ha voluto questo museo non è certo per guadagnare dei soldi… Non è una operazione commerciale… Non si deve pensare di farci dei soldi!”. Magnifico e nobile. Ma questo non ha evitato gli immaginabili commenti sarcastici, specie dopo tutte le polemiche e i pesanti passi falsi nella comunicazione che ne hanno accompagnato la creazione e l’inaugurazione. Si vedrà.