Elio Vittorini portò i fumetti nella rivista Il Politecnico. Siamo nell’immediato dopoguerra e l’operazione culturale di Vittorini fu tutt’altro che facile o scontata. Ma questa di oggi è un’Italia dalla memoria scarsa, che ha dato per scontate tante, troppe cose e rischia di doverle apprezzare solo dopo averle perdute, quando sono da riconquistare da capo. Ma, tornando a Vittorini, l’anno scorso Annalisa Stancanelli (insegnante e giornalista) ha pubblicato per Bonanno Editore il volume Vittorini e i balloons – I fumetti del “Politecnico”, nel quale l’autrice ha cercato di raccontare la storia di quei fumetti e delle motivazioni che hanno portato un’esponente della cultura italiana a proporli, coerentemente, in una rivista di Politica (quella Alta) e Cultura (quella Alta). Torniamo su questo volume perché è arrivato negli USA, all’Italian American Museum di New York, come potete leggere facendo click qui. Con l’occasione vi proponiamo anche una intervista all’autrice del saggio: click qui.