Quando un mensile raggiunge il numero 300 significa che ha 25 anni di vita. Un bel traguardo, specie in questi momenti di crisi diffusa in cui i giornali faticano a sopravvivere qualche mese. Questo primato lo festeggia in questi giorni il mensile Lupo Alberto, un periodico modesto in apparenza (formato bonelliano, stampato in orizzontale, come i vecchi giornaletti anni Trenta) ma originale e ricco di fumetti e di rubriche rivolte a un pubblico giovane e curioso. La parte del leone la fanno ovviamente le strisce di Lupo Alberto, ormai uno dei più longevi fumetti italiani, che deve la sua fortuna non solo al disegno e alla fantasia di Silver, ovvero Guido Silvestri, il migliore allievo di Bonvi, ma anche alla capacità di rinnovarsi continuamente e di spaziare – spesso con delicati richiami a fatti e personaggi della nostra realtà – ben al di là degli angusti spazi della fattoria dei MacKenzie, come Silver aveva chiamato all’inizio la striscia, e il cortile, dove aveva collocato Lupo Alberto e i suoi tanti amici, animali dai nomi umani, quasi per sottolineare le analogie fra il mondo degli animali e quello degli uomini. Oltre al lupo, c’è un cane da guardia, che ricorda un po’ il cagnone di certi cartoni di Chuck Jones, e si chiama Mosè, Marta è la gallina vanesia e un po’ sciocchina che si strugge per Lupo Alberto ma non è insensibile alle attenzioni di Mosè, il maiale si chiama Alcide mentre il toro arrabbiato ha il bellicoso nome teutonico di Krug. Nelle ultime storie lo abbiamo visto nel ruolo di un novello King Kong che rapisce Alice, una gallinella ultima arrivata nella fattoria, dove regna donna Cesira, e dove è possibile imbattersi anche in Enrico, la talpa intellettuale, in un maiale saccente, un cavallo rassegnato, una papera e un tacchino, come in tutte le fattorie. Alberto ha davvero poco del lupo cattivo delle favole classiche, anzi è un animale fin troppo umano, patisce il freddo, ama la vita tranquilla e sedentaria, odia la solitudine e si emoziona davanti a un cielo stellato. Nato nel 1973 sul Corriere dei Ragazzi, Lupo Alberto è passato sui giornali di mezzo mondo e dal 1985 vive anche in modo autonomo sull’omonimo mensile, insieme ad altri personaggi, come i gattini di Kika, ideati da Cavezzali e Camerini, precisi commentatori del costume dei nostri giorni. (Articolo di Carlo Scaringi).