300 di Frank Miller a suo tempo diventò un successo al botteghino, con l’omonimo film. Quando un film incassa parecchio, si può dubitare che ce ne sarà un altro? Certo che no. Miller ha fatto vedere qualcosina del suo prequel a 300, intitolato Xerxes, nel quale la negativa figura di Serse farà nuovamente infuriare il leader iraniano, che lanciò tutti i suoi anatemi contro Miller e il suo film, protestando fino all’ONU, per il modo in cui aveva descritto Serse e i persiani stessi. Zack Synder e Thomas Tull hanno visionato alcune pagine finite e, guarda un po’, avrebbero deciso che, sì, si potrebbe farne un (altro) film, se la storia è forte. Il racconto si svilupperà su carta in sei parti a partire dal prossimo anno, edito da Dark Horse. La storia? L’ambientazione generale è ovviamente la stessa di 300, ma copre dieci anni invece di tre, ed è “più complessa, più ampia, con soggetti più vasti, con aggiuntivi elementi di spionaggio, e dei e guerrieri…” dice Miller. I problemi che susciterà (il film ben più del fumetto, per ovvi motivi di diffusione) saranno i soliti, legati al “confronto di civiltà”, Ovest contro Est. Magari si può dire che non ce ne sarebbe proprio bisogno, ma tant’è. Naturale aspettarsi reazioni come quelle del marzo 2007, quando si parlò esplicitamente di “atteggiamento ostile nell’ambito di una guerra culturale e psicologica”. Che tutto ciò venga percepito (dagli eredi dei persiani, in particolare, ma in generale da chi non è “occidentale”) come una netta provocazione, Miller lo sa, stando alle sue dichiarazioni riportate dal Los Angeles Times, ma non sembra preoccuparsene. Il racconto (e probabilmente anche il film) s’intitolerà Xerxes, anche se, manco a dirlo, il protagonista sarà un eroico, buono e bello guerriero greco, Temistocle. Il produttore, Tull, ci tiene ad affermare “… avevamo detto fin dall’inizio che non avremmo semplicemente fatto un prequel o un sequel tanto per fare soldi, ma solo se Frank avesse fatto una storia davvero buona…”, per cui, prima di dire l’ultima parola, produttore e regista dovrebbero leggersi il fumetto completo. Staremo a vedere. Nel frattempo ci prende un certa malinconica nostalgia per i fumetti italiani degli anni cinquanta e i nostrani filmoni in costume (i peplum) con Maciste e compagnia bella, chissà perché.