Per una notevole coincidenza (il 19 settembre c’è la manifestazione nazionale indetta dalla FNSI, il sindacato dei giornalisti italiani, per la libertà di stampa e informazione in Italia) il numero 2807 di Topolino, datato 15 settembre 2009, offre spazio proprio alla “professione meravigliosa“, il Giornalismo, la professione di chi viene attaccato, viene minacciato, qua e là viene denunciato, imprigionato, sequestrato, torturato e ucciso, per quello che dice, racconta, svela, scrive, filma, fotografa, disegna (non dimentichiamoci il giornalismo a fumetti). Ci trovate Pippo Reporter di Teresa Radice e Stefano Turconi e un corposo redazionale sul giornalismo, dal 1400 avanti Cristo a oggi. Omaggio dovuto, in fondo, visto che lo stesso Topolino, a suo tempo, fece seriamente il giornalista (Pippo era fotoreporter, in quella occasione: Mickey Mouse runs his own newspaper, 1935, storia amata da Enzo Biagi, della quale vedete un frammento qui accanto), rischiando la pelle per non aver ceduto alle intimidazioni 
di potenti e delinquenti in combutta fra loro. Per la cronaca, quella storia usciva mentre fattacci del genere erano realmente all’ordine del giorno, nelle città americane. Sarebbe un po’ come se, oggi, su Topolino, si pubblicasse una storia ambientata qui e adesso, con topi e paperi alle prese con chi intimidisce i giornalisti, chi cerca di far sparire trasmissioni d’inchiesta troppo libere, o chi li punta col gesto della pistola, o chi li fa “eliminare” per aver tirato fuori storie scomode di delinquenza, mafia, corruzione et similia.
