Su queste colonne si è già parlato di Per la libertà, volume edito da Settegiorni Editore, curato da Pier Luigi Gaspa e Luciano Niccolai. Se già in seguito all’incontro di presentazione del libro alla Fiera Internazionale del Libro di Torino l’impressione era positiva, la lettura non ha fatto che confermare il pregiudizio. Per la libertà – La Resistenza nel fumetto è un volume prezioso, sotto ogni punto di vista: se lo si prende come testo di “storia del fumetto”, merita un plauso, poiché è accurato e dotato di un ottimo apparato iconografico. Il che sarebbe già sufficiente a parlare bene del volume. Eppure c’è un altro aspetto, ancor più importante: la tematica. La seconda parte (di tre) del libro è rubricata come I fumetti dimenticano la Resistenza?: un titolo che parla da solo. La Resistenza è un momento fondamentale per la cultura Italiana, visto che dà il via a quel processo che porterà alla nascita della Repubblica (1946), e alla nostra Costituzione (1948). Utilizzando il medium fumetto, sono molti gli autori – anche celebri – che hanno affrontato l’argomento: da Renzo Calegari a Hugo Pratt e Guido Crepax, da Alfredo Castelli a Giorgio Trevisan… Eppure non si è quasi mai parlato di Resistenza nell’ambito dei fumetti, perché? Gaspa, Niccolai e i contributors forniscono elegantemente una risposta, colmando, con il primo saggio dedicato alla Resistenza nei fumetto, quella che era una lacuna importante e imbarazzante. Il corposo volume (208 pagine) contiene informazioni variegate: dall’aspetto più “storico” legato alla genesi di certi fumetti, all’analisi dettagliata delle censure operate nelle edizioni successive (per esempio, nelle ristampe di Sciuscià vengono tagliate in toto frasi poco politically correct nei confronti dei tedeschi). A concludere l’imprescindibile volume – assai equilibrato: ha una sua valenza politica, ma in senso positivo, ampio e privo di campanilismi – vi sono delle esaustive schede storiche, curate da Stefano Bartolini, una accuratissima bibliografia, e un testo di chiosa di Giovanni Barbi. La prefazione del filosofo Giulio Giorello e l’introduzione dello storico del fumetto Luca Boschi non sono altro che la ciliegina su una torta davvero degna di nota!